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ghs
Ho letto solo oggi l'editoriale di Scalfari. Credo che abbia ragione. Un po' mi dispiace.
Secondo me, Grillo raccoglie e convoglia una rabbia generica che molti (giornalisti, attori, cantanti, politici) provano a cavalcare. E lo fa con mestiere, ma furbescamente. Quando cominciò con questa para-politica, i primi sospetti mi vennero appena vidi che piaceva molto alle donne. Doveva per forza esserci qualcosa di sbagliato.
Il problema italiano non è chi sta in parlamento, è chi vota. Lo stato della politica e delle istituzioni italiane è un riflesso fedele della devastazione culturale della nazione. I politici rubano, frodano, dilapidano, sprecano; ma la maggior parte degli italiani è incline alla piccola infrazione, al "favore", allo sfruttamento delle "conoscenze", al pressapochismo, all'illegalità innocua.
Quante persone, fra i milioni che seguono Grillo, potrebbero dire in tutta sincerità che il loro comportamento da politici professionisti sarebbe diverso da quello degli attuali parlamentari? Quanti medici potrebbero dire che non accetterebbero un posto da primario ottenuto per nomina politica? Quanti aspiranti professori rinuncerebbero a una cattedra universitaria protetta? Quanti impiegati pubblici dal lavoro garantito accetterebbero una radicale riforma che preveda la possibilità del loro licenziamento per inefficienza?
E' vero, l'Italia non funziona, la politica non funziona, i partiti non funzionano. Ma la colpa è degli italiani.
Se i 300.000 provassero a mettersi insieme su qualcosa di più preciso che non una legge-purga, se provassero a costituirsi e a pesare come parte politica (questa è la democrazia, non la piazza), si atomizzerebbero in mille diverse distinzioni di interesse, esattamente come succede ai partiti.
Allora, secondo me, va bene esprimere la rabbia, ma non bisogna crederci troppo e bisogna essere realisti, perchè la politica, la democrazia e il governo non si fanno senza partiti. Se si vuole cambiare la politica, si crei un partito che partecipi alla vita democratica, i cui membri sappiano resistere all'inciucio. Di quante persone potremmo fidarci?