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Thread: 10 Febbraio - Giorno del Ricordo

  1. #31
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    Quote Originally Posted by Evildark View Post
    sei tu che hai tu tirato fuori i romani..
    io ho aperto il post per ricordare ai più dell'esistenza di questa ricorrenza della Giornata Nazionale in ricordo degli esuli istriani e delle vittime delle foibe ...e se tu reputi che quella zona non potrebbe mai appartenere per motivi storici all'Italia, mi dispiace, pensa che ci potrebbe essere semplicemente gente che la pensa diversamente
    just my 2 cents.
    scusa ma fermo restando la vicenda delle foibe e della giornata della memoria in cui mi pare non ho avuto nulla da ridire, il discorso l'avete un attimino portato su un binario diverso, se tu mi dici che tuo nonno si sentiva italiano ok mi sta bene, ma non era italiano perchè li era italia eh perchè questo è un grosso errore storico.

  2. #32
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    "Ricordo le migliaia e migliaia di uomini, donne, anziani e bambini, lasciati morire nel buio di una foiba, seppelliti vivi tra i morti. Perché si risparmiassero le pallottole. Ricordo maestri, preti, soldati, operai, studenti seviziati e uccisi dalle milizie comuniste jugoslave nelle scuole, in strada, in chiesa, in casa propria. Cadaveri disseminati senza pietà lungo tutto il confine nord-orientale d'Italia. Ricordo giovani donne torturate con tenaglie roventi, rinchiuse in gabbie di ferro, stuprate ed esposte al ludibrio degli uomini di Tito. Ricordo quei carnefici ancora impuniti, prosciolti dall'accusa di sterminio per aver operato in territorio "extranazionale" o mai neanche processati. Ricordo la disperazione dei 350 mila esuli italiani di Fiume, dell'Istria, della Dalmazia. Costretti ad abbandonare le loro case, le loro terre, i loro ricordi radicati nei secoli. Ricordo migliaia di persone scomparse nel nulla che l'Italia, l'Europa ed il mondo hanno fatto finta di dimenticare. Ricordo il silenzio degli storici di partito e l'omissione complice della scuola pubblica italiana, perché le giovani generazioni non sapessero, perché non ricordassero. Il 10 febbraio di ogni anno, nel "Giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano - dalmata e delle vicende del confine orientale" io indosso il fiocco tricolore per tributare il mio riconoscimento a questi Figli d'Italia troppo a lungo dimenticati."


    Onore ai martiri delle foibe, onore agli esuli istriani, dalmati, fiumani e giuliani.

    Non Scordo
    ***

  3. #33
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    Non Scordo
    ***
    si scrive non dimentico


    poi sempre per non far polemica si scrive profughi non esuli, inquanto gli esuli sono coloro che abbandonano la propia patria e li d'italia non c'era nulla

  4. #34
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    Quote Originally Posted by Estrema View Post
    si scrive non dimentico


    poi sempre per non far polemica si scrive profughi non esuli, inquanto gli esuli sono coloro che abbandonano la propia patria e li d'italia non c'era nulla
    basta con sta storia dell' Italia non c'era o c'era...
    Cioè abbiamo capito come la pensi, non per questo tutti la devono pensare come te eh...
    Now on Diablo III @ Dictator#2395

    Spoiler

  5. #35
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    Quote Originally Posted by Dictator View Post
    basta con sta storia dell' Italia non c'era o c'era...
    Cioè abbiamo capito come la pensi, non per questo tutti la devono pensare come te eh...
    non è una questione di pensiero è la realtà che poi tu la pensi diverso perchè per te la geografia del ventennio è quella giusta è un altro discorso

    com'è che dicevate ridatece nizza e savoia 2 aree geografiche italianissime

  6. #36
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    Ma che discorso è che un posto sia o non sia di una nazione?

    I confini di una nazione sono una cosa astratta se non in caso di precisi limiti geografici -.- Li è stata Austria Italia Slovenia Jugoslavia etc e chissa quante altre.. La gente, di lingua italiana che abitava li da generazioni ha tutto il diritto di definirisi esule.

    Non so poi con che ragionamento te ne esci con "li d'Italia non c'era nulla" . . . Cosa c'era a Trieste di Italia che non c'era a Pola?

    Cmq la frase " esule colui che abbandona la propria patria---> di italia non c'era nulla" ... E' un po' tanto sbagliata nella sua concezione.

    Se uno è nato li, avra si diritto di chiamarla patria? La patria di quella gente era l'Istria. L'hanno dovuta abbandonare, mica per sport, e quindi prendono il nome di esuli istriani. Cosa ti sfugge?












    1946-47 L'esodo [modifica]

    Alla conferenza di Parigi, già nell'estate 1946 appare chiaro che il compromesso consegnerà infine l'Istria e Pola alla Jugoslavia, Gorizia e Monfalcone all'Italia, mentre una fascia intorno a Trieste diverrà Stato indipendente. La popolazione a Pola è incredula e divisa tra pessimisti, per i quali ormai tutto è perduto, e ottimisti, che non vedono come, dopo due anni di tutela anglo-americana, la città possa essere di nuovo abbandonata agli slavi. Il 26 luglio 1946 il CLN di Pola raccoglie 9.496 dichiarazioni familiari scritte, per conto di complessivi 28.058 abitanti su un totale di 31.000, di voler abbandonare Pola qualora venga assegnata alla Jugoslavia. Le firme del CLN di Pola sono citate da De Gasperi nel suo discorso al Palazzo di Lussemburgo a Parigi.

    Domenica 18 agosto 1946, alle 13, sulla spiaggia di Vergarolla dentro il porto di Pola, diverse, forse 28, mine già disattivate scoppiano improvvisamente. I morti sono almeno 80, imprecisato il numero dei feriti. L'indagine alleata stabilisce che non può essere stato un incidente, ma nessuno sa cosa è stato. La decisione collettiva dell'esodo era già stata documentata prima dello scoppio, tuttavia la sensazione apocalittica della strage sicuramente può aver provocato nei polesani la sensazione della pericolosità di rimanere. Appena nel 1997, grazie all'attivismo della piccola comunità italiana rimasta a Pola, viene collocato un cippo nel parco del Duomo, con la laconica iscrizione "Vergarola - 18.08.1946 - 13 h. - Grad Pula - 1997 - Città di Pola".

    Nell'inverno 46/47, il CNL di Pola convince il governo italiano ad inviare la motonave "Toscana" e altri sei motovelieri al giorno, per il trasporto delle masserizie della moltitudine che se ne va. Altri venti vagoni ferroviari al giorno partono da Pola per l'Italia, attraversando tutto il territorio istriano già sotto occupazione jugoslava. Nasce l'ipotesi di far esodare una comunità di coltivatori a Fertilia, in Sardegna, e di ospitare i lavorati dell'arsenale al porto di Taranto.

    Il CLN di Pola entra in discussione con il governo di Alcide De Gasperi anche a proposito della necessità di chiedere l'autodeterminazione per i territori giuliani, al fine di conservare Pola e l'Istria all'Italia. Ma il governo, non potendo controllare le condizioni specifiche di eventuali plebisciti, che in Istria, dove è ancora vivo il terrore delle foibe, si svolgerebbero sotto le minacce e le intimidazioni degli jugoslavi che la occupano militarmente, teme inoltre giocando questa carta di perdere l'Alto Adige abitato in maggioranza da tedeschi. Anche il CLN di Trieste è cauto, e così i giuliani a Roma.

    La carta della disperazione, per gli italiani dell'Istria, è quella proposta dall'avvocato Franco Amoroso, di Parenzo, molto vicino al CLN di Pola, già promotore del plebiscito e spesso in opposizione a De Berti. Amoroso propone che l'Italia rinunci a Gorizia e Monfalcone, e le offra al nascente Stato Libero di Trieste, a condizione che la Jugoslavia faccia lo stesso con la costa occidentale dell'Istria. Lo Stato libero nascerebbe così molto più forte e gli italiani, maggioranza assoluta, sicuramente rimarrebbero nelle loro terre. Anche gli italiani già scappati potrebbero tornare ai loro paesi. Ma non se ne fa niente.

    Il 10 febbraio 1947, giorno della firma del trattato di Pace, Maria Pasquinelli, un'insegnante di origine toscana, uccide esacerbata il generale inglese Robin de Winton, comandante della guarnigione britannica di Pola. Lo fredda a colpi di pistola fuori dal portone del Governo Militare Alleato, in viale Carrara. In un suo documento, la Pasquinelli si riferisce a Nazario Sauro e a Guglielmo Oberdan per giustificare il suo gesto.

    Il 20 marzo 1947 il piroscafo "Toscana" compie il suo ultimo viaggio, accompagnando le ultime partenze. Come previsto 28.000 su 32.000 abitanti di Pola hanno abbandonato beni e proprietà piuttosto che divenire jugoslavi. Intanto nelle case rimaste vuote si installano rapidamente nuovi abitanti slavi giunti da lontano. Per altri 6 mesi, 1000 "operatori indispensabili" restano ancora nella città deserta, in attesa del 15 settembre 1947, entrata in vigore del trattato di pace, quando la città deve venir lasciata definitivamente alla Jugoslavia. "L'Arena di Pola" termina le pubblicazioni il 14 maggio 1947, qualche settimana dopo che una manifestazione di parecchie centinaia di filo-jugoslavi, divenuti ormai la maggioranza nella città semideserta, aveva minacciato la redazione. Il giornale si trasferisce prima a Trieste e poi a Gorizia, viene spedito per posta ai pochi ultimi italiani rimasti, poi diventa settimanale.






    Caro Estrema TUTTE le città sulla costa, che accoglievano la stra gran parte della popolazione erano italiane.


    Il problema è che l'Italia ha perso la guerra e voleva tenersi l'altoadige. Il problema è nato e risolto pessimamente da chi stava a Roma.. I disgraziati che son rimasti senza niente l'han solo che presa nel culo.
    Last edited by Hudlok; 11th February 2008 at 00:58.

  7. #37
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    hudlok non ce l'ho con te ma con chi l'ha messa su una certa direzione, e capisci bene cosa intendo.
    Last edited by Estrema; 11th February 2008 at 01:12.

  8. #38
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    Quote Originally Posted by Hudlok View Post
    Ma che discorso è che un posto sia o non sia di una nazione?

    I confini di una nazione sono una cosa astratta se non in caso di precisi limiti geografici -.- Li è stata Austria Italia Slovenia Jugoslavia etc e chissa quante altre.. La gente, di lingua italiana che abitava li da generazioni ha tutto il diritto di definirisi esule.

    Non so poi con che ragionamento te ne esci con "li d'Italia non c'era nulla" . . . Cosa c'era a Trieste di Italia che non c'era a Pola?

    Cmq la frase " esule colui che abbandona la propria patria---> di italia non c'era nulla" ... E' un po' tanto sbagliata nella sua concezione.

    Se uno è nato li, avra si diritto di chiamarla patria? La patria di quella gente era l'Istria. L'hanno dovuta abbandonare, mica per sport, e quindi prendono il nome di esuli istriani. Cosa ti sfugge?
    Sfugge il fatto che si voglia come al solito ricordare solo il momento in cui gli italiani lo hanno preso nel culo e si voglia completamente non fare riferimento a quando gli italiani lo mettevano nel culo..............Ma come al solito era solo per puntualizzare, perche' la maggior parte della gente che parla delle foibe, lo fa per sentito dire dai documentari filmati mediaset oppure dai vari film che escono (esattametne come e' successo nelle scorse elezioni) qualche giorno prima delle elezioni in cui si vede solo la faccia della medaglia in cui gli italiani scappano perche i cattivi comunisti gli danno la caccia, cosa che e' sbagliatissima, non lo metto in dubbio ci mancherebbe, ma bisognerebbe che la gente spenga un po la tv e apra un po di piu i libri..........
    Last edited by ahzael; 11th February 2008 at 01:12.
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  9. #39
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    Quote Originally Posted by Estrema View Post
    hdlok non ce l'ho con te ma con chi l'ha messa su una certa direzione, e capisci bene cosa intendo.
    Io ho postato subito che bisogna ricordarsi che gli italiani non sono stati dei santi... Però ti dico che gli italiani che stavano a Fiume a Buje a Pola etc non centravano ben poco! Sono finiti nella merda per colpa della gente che stava a Roma e a Belgrado. Se leggi con calma, capisci che hanno tutto il diritto d'esser chiamati esuli( e non ne sono certo onorati!) e che lo stato Italiano, se fosse uno stato minimamente decente, magari dirottava un po' di quel miliardo e rotto di euro che ha buttato nell'immondizaio di Napoli nei conti correnti di un po' di sta gente.


    Napolitano visita la Slovenia, critici gli esuli istriani

    Gli esuli non vogliono che si ritenga il loro problema risolto, visto che non hanno ancora ricevuto i risarcimenti richiesti, ma le autorita' italiane vogliono "guardare avanti"

    Lubiana – Ieri il presidente della Repubblica italiano, Giorgio Napolitano, si è recato in visita in Slovenia dove ha incontrato le maggiori cariche di questo Stato per cercare di rilanciare le relazioni italo slovene notoriamente travagliate a causa delle vicende territoriali seguite alla Seconda Guerra Mondiale ed al caso degli esuli. Napolitano ha minimizzato le divisioni esistenti fra i due Stati ed anzi ha praticamente negato l’esistenza di divergenze: “Le nostre eccellenti relazioni bilaterali sono rese ancora più strette dalla presenza nei nostri rispettivi territori di Minoranze nazionali – ha affermato - Si tratta di una ricchezza da tutelare e di una opportunità da valorizzare per approfondire ulteriormente il nostro dialogo e la nostra collaborazione. Pur senza dimenticare le tragiche lacerazioni del passato, dobbiamo guardare e lavorare insieme all'ulteriore sviluppo della costruzione europea, che rappresenta il quadro nel quale collocare il superamento di qualsiasi residua dolorosa incomprensione”. Se le parole del Presidente della Repubblica tendono a ritenere risolto il problema degli esuli, tale non è invece il pensiero di Massimiliano Lacota, presidente dell’Unione degli Istriani. “Parole di circostanza – così Lacota a News ITALIA PRESS ha definito il discorso di Napolitano e poi ha aggiunto che – il problema rimane aperto. Lo scorso anno a seguito di una visita del ministro degli Esteri si è riproposto il tema degli esuli e la Slovenia è sembrata pronta ad affrontarlo, ma poi la posizione italiana che mira ad aspettare che tutto passi e venga dimenticato ha fatto sì che non si arrivasse a nessuna sostanziale decisione”.
    Il problema degli esuli dell’Istria rimane quindi ancora aperto, almeno nei cuori e nelle menti di questi esuli stessi. “Questo perché – ha spiegato Lacota – nulla è stato ancora effettivamente fatto per chiudere questa vergognosa pagina di storia. Al termine della Seconda Guerra Mondiale l’Italia ha firmato il Trattato di Parigi secondo il quale, come Stato sconfitto, doveva restituire dei territori alla Jugoslavia. Lo stesso Trattato, però, prevedeva apposite garanzie per le minoranze etniche che quindi teoricamente sarebbero state protette salvo che proprio l'Italia ha violato questo stesso principio andando a firmare una serie di accordi bilaterali con la Jugoslavia, ben 22, in cui sostanzialmente vendeva le proprietà degli Italiani al Governo jugoslavo e si impegnava a risarcire coloro che venivano di conseguenza espropriati delle loro legittime proprietà. Oltre al fatto che ovviamente tali accordi violano palesemente il diritto internazionale perché hanno come oggetto la proprietà privata e quindi avrebbero costituito in ogni caso un danno per gli Istriani, va poi aggiunto che i risarcimenti di cui si parlava non sono mai giunti. Si calcola che solamente il 6% di quanto effettivamente è dovuto a questi esuli, che si sono visti portare via i propri beni dal Governo comunista jugoslavo, sia effettivamente stato restituito. Una percentuale irrisoria. Solo qualche famiglia delle più ricche è riuscita ad intentare delle cause che hanno avuto successo ed hanno ottenuto un pieno risarcimento, per gli altri sono stati fatti accordi di indennizzo, che significa non pieno rimborso come per il risarcimento, ma parziale, i quali comunque non sempre sono stati rispettati”.
    Se Napolitano nel suo discorso ha affermato che “La comune appartenenza all'Unione Europea apre ora ai nostri due Paesi nuove straordinarie opportunità di cooperazione”, anche gli esuli dell’Istria vedono nell’Ue la loro “maggiore speranza”, secondo le parole di Lacota. “Visto che riteniamo l’appoggio dell’Italia alla nostra causa ormai nullo – ha affermato Lacota – anche perché questo significherebbe un’ammissione di responsabilità da parte di Roma per gli errori commessi nel passato ed una partecipazione alle spese di risarcimento insieme alla Slovenia, cosa sgradita alle nostre istituzioni, ci affidiamo alla giustizia comunitaria. Oltre 650 cause sono state presentate da esuli, mentre 1300 le hanno portate cittadini sloveni tutt’ora residenti in questo stato per gli espropri subiti durante gli anni del comunismo. Siamo convinti che i trattati bilaterali del passato fra Roma e Lubiana siano stati conclusi in violazione del diritto internazionale e lo stesso Kofi Annan, da noi interpellato, ha confermato questa visione. Vorremmo pertanto che questi trattati venissero denunciati dall’Italia e si discutesse una soluzione per noi soddisfacente e dignitosa. Indire una Giornata del Ricordo, come è stato fatto, ci sembra una soluzione insufficiente se non offensiva”.
    Alessandro Stricca, membro del circolo ungherese dell’associazione Giuliani nel Mondo, è apparso meno critico nei confronti sia dell’Italia che della Slovenia. Sentito telefonicamente da News ITALIA PRESS ha affermato che “un risarcimento è giusto che venga dato. Comunque non penso che bisogna perdere la fiducia nelle autorità italiane. Inoltre va notato che il problema maggiore non riguarda la Slovenia, ma la Croazia, è in questo Stato che vi è stata la maggior parte degli esuli ed è questo Stato che continua a mantenere un atteggiamento rigido nei confronti degli Italiani. La Slovenia infatti è riuscita ad accedere nell’Unione Europea, mentre la Croazia, anche a causa di ciò, non ha ancora fatto il suo ingresso. Spero che si mantenga alta la pressione su Zagabria affinché prima della sua adesione modifichi quelle previsioni legislative sfavorevoli agli Italiani, che per esempio non permettono a persone di tale nazionalità di acquistare immobili in Croazia”.


    Vedi un po' te.

  10. #40
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    Quote Originally Posted by ahzael View Post
    Sfugge il fatto che si voglia come al solito ricordare solo il momento in cui gli italiani lo hanno preso nel culo e si voglia completamente non fare riferimento a quando gli italiani lo mettevano nel culo..............Ma come al solito era solo per puntualizzare, perche' la maggior parte della gente che parla delle foibe, lo fa per sentito dire dai documentari filmati mediaset oppure dai vari film che escono (esattametne come e' successo nelle scorse elezioni) qualche giorno prima delle elezioni in cui si vede solo la faccia della medaglia in cui gli italiani scappano perche i cattivi comunisti gli danno la caccia, cosa che e' sbagliatissima, non lo metto in dubbio ci mancherebbe, ma bisognerebbe che la gente spenga un po la tv e apra un po di piu i libri..........
    Guarda che i libri in Italia si son ricordati delle foibe da 15 se va bene.

    Leggi leggi tutto vah.

  11. #41
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    Avete presente che l'italia voleva tenersi l'Alto Adige?

    Chi indovina di dov'era De Gaspari?
    Nice merda

  12. #42
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    Quote Originally Posted by Estrema View Post
    si scrive non dimentico


    poi sempre per non far polemica si scrive profughi non esuli, inquanto gli esuli sono coloro che abbandonano la propia patria e li d'italia non c'era nulla
    Non per fare il precisino, ma visto che gli errori lessicali degli altri li correggi io correggo a te un errore ortografico (reiterato e comune ad almeno altre 2 persone che hanno postato qui): si scrive PROPRIO, sant'iddio, mi viene l'orticaria a leggere propio ogni 3x2.
    Quote Originally Posted by ahzael View Post
    Sfugge il fatto che si voglia come al solito ricordare solo il momento in cui gli italiani lo hanno preso nel culo e si voglia completamente non fare riferimento a quando gli italiani lo mettevano nel culo..............Ma come al solito era solo per puntualizzare, perche' la maggior parte della gente che parla delle foibe, lo fa per sentito dire dai documentari filmati mediaset oppure dai vari film che escono (esattametne come e' successo nelle scorse elezioni) qualche giorno prima delle elezioni in cui si vede solo la faccia della medaglia in cui gli italiani scappano perche i cattivi comunisti gli danno la caccia, cosa che e' sbagliatissima, non lo metto in dubbio ci mancherebbe, ma bisognerebbe che la gente spenga un po la tv e apra un po di piu i libri..........
    Non mi pare che qui in italia si siano nascosti tutti i crimini del periodo fascista, c'è sempre qualcuno pronto a rinfacciarci il ventennio, le leggi razziali, le deportazioni e via dicendo... Come ti ha gia' fatto notare qualcun altro, di molti avvenimenti "storici" connessi ad una certa ideologia politica non se n'è parlato per tanto, troppo tempo... e non solo le foibe, ma anche gli stermini di oppositori politici in russia, cina e a cuba (dove il buon che, idolo e simbolo di tanti giovincelli "alternativi", è stato tra i + arditi sostenitori del regime castrista anche tramite esecuzioni e detenzioni in campi di "rieducazione" per oppositori politici - gay - handicappati).
    Questo (anche se c'entra poco) e per farti capire che è RIDICOLO che vieni a farci la parte dell'offeso dal malcostume solito di tirare fuori al momento in cui fa + comodo gli "scheletri dall'armadio" dell'avversario politico.. c'è chi ha nascosto per decenni delle realta' scomode per non mostrarle agli altri, per imporsi come il santo e il puro in confronto alla barbarie dei predecessori. E' una cosa squallida, ma non è propria solo di una parte politica ma di entrambe.


  13. #43
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    Quote Originally Posted by IamRoland View Post
    Non per fare il precisino, ma visto che gli errori lessicali degli altri li correggi io correggo a te un errore ortografico (reiterato e comune ad almeno altre 2 persone che hanno postato qui): si scrive PROPRIO, sant'iddio, mi viene l'orticaria a leggere propio ogni 3x2.
    .
    che palle brutta bestia essere saputello a metà

    http://www.etimo.it/?term=proprio

    e aggiungo che io ho corretto l'uso dei termini perchè hanno un significato diverso ma si vede che qui bisogna fare un ripassino.

  14. #44
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    Quote Originally Posted by Estrema View Post
    che palle brutta bestia essere saputello a metà

    http://www.etimo.it/?term=proprio

    e aggiungo che io ho corretto l'uso dei termini perchè hanno un significato diverso ma si vede che qui bisogna fare un ripassino.
    E' italiano ottocentesco propio, non esiste ora, errore abbastanza grave per la grammatica italiana di oggi.

  15. #45
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    Quote Originally Posted by edothebest View Post
    E' italiano ottocentesco propio, non esiste ora, errore abbastanza grave per la grammatica italiana di oggi.
    no è italiano non mi pare che abbiano messo in disuso il termine è come il discorso di giuoco e gioco

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