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Thread: The boy with the incredible brain

  1. #91
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    Quote Originally Posted by Kolp View Post
    il punto di fondo è che devi immergere il tutto in un bel pentolone di relativismo, visto che viviamo nel 21° secolo.
    nel mondo d'oggi non esiste niente di certo, neanche la costanza della velocità della luce.
    io stesso sono una persona molto razionale, che crede ciecamente nell'evoluzionismo. il punto è il ruolo del metodo scientifico, e quindi della scienza. "le prove di una teoria" vivono all'interno di un sistema. non sono "le prove di una teoria" ad essere fede. queste hanno una funzione all'interno di un sistema. ma questo sistema, il metodo scientifico, è stato inventato dall'uomo come milleni prima questo aveva inventato un dio.
    siamo tutti d'accordo che il metodo scientifico sia un sistema molto più elaborato della religione. tuttavia questi due sistemi hanno alcune cose in comune e non vederlo è miope. e le hanno non perchè chiesa bliblubla e scienza blablubli, ma perchè sono entrambe invenzioni dell'uomo nelle quali bisogna credere. se parlo con mia nonna, a lei pare più assurdo credere nella "scienza" che nella "religione" e non è l'unica persona
    No Kolp, stai sbagliando, io non credo nella scienza perche' e' scienza e basta, se fosse cosi' si potrebbe anche andare tutti a casa come razza umana. La scienza e' un metodo non e' un insieme dogmatico di regole senza spiegazione. Il metodo scientifico viene continuamente messo alla prova e si deve basare sull'evidenza.
    Credo o no all'evidenza ? Fino a prova contraria. Che e' ben differente da: si e basta.
    Non c'e' una verita' universale o una fine allo studio, per quanto si scavi si trova di piu' da scavare, si trovano gli errori, si mettono a posto gli errori e si va avanti. E' un processo faticoso, lungo e senza fine.
    Paragonare l'infinito (lo studio della scienza) col finito (un insieme dogmatico di regole) e' un paradosso, tanto per estendere l'argomento di Glasny.

    L'alternativa alla scienza e' restare tutti ignoranti e creduloni, quindi non mi dilungo nemmeno sulla motivazione che rende la scienza utile, e' completamente triviale.

  2. #92
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    Quote Originally Posted by Alkabar View Post
    No Kolp, stai sbagliando, io non credo nella scienza perche' e' scienza e basta, se fosse cosi' si potrebbe anche andare tutti a casa come razza umana. La scienza e' un metodo non e' un insieme dogmatico di regole senza spiegazione. Il metodo scientifico viene continuamente messo alla prova e si deve basare sull'evidenza.
    Credo o no all'evidenza ? Fino a prova contraria. Che e' ben differente da: si e basta.
    Non c'e' una verita' universale o una fine allo studio, per quanto si scavi si trova di piu' da scavare, si trovano gli errori, si mettono a posto gli errori e si va avanti. E' un processo faticoso, lungo e senza fine.
    Paragonare l'infinito (lo studio della scienza) col finito (un insieme dogmatico di regole) e' un paradosso, tanto per estendere l'argomento di Glasny.
    L'alternativa alla scienza e' restare tutti ignoranti e creduloni, quindi non mi dilungo nemmeno sulla motivazione che rende la scienza utile, e' completamente triviale.
    alka, tu non tieni in considerazione un sacco di fattori, eh. sei troppo scientifico.
    le regole del metodo scientifico sono infinite? veramente? come fai ad averne la certezza? e come fai ad applicare un metodo che definisci infinito? complimenti alle tue capacità!

    se mia nonna crede nella religione, mio cugino nell'arte e il mio amico fabio in david bowie, tu, forse io e molti altri crediamo nella scienza. ma questo non può sminuire le altre esperienze.

    la tua scienza è un modo di spiegare il mondo. esattamente come la religione, come l'arte e evidentemente come david bowie. e la scienza è un'evoluzione della filosofia, cerca di spiegare il mondo con il sapere. però tieni conto che come adesso sia facile dire che la religione e alcune teorie filosofiche antiche siano delle cagate miopi, magari tra 1000 anni ci sarà chi dirà che il metodo scientifico (che comincia ad avere i suoi anni) è un metodo miope che non coglie un sacco di aspetti.

    sostanzialmente tutto ciò che si vuole porre come assoluto ha dei caratteri in comune. se poi tu vuoi sottolineare i caratteri diversi fai pure. a me non cambia nulla. l'unica cosa non mi piace il discorso che fai tu, visto che è ripetitivo. è più interessante fare un discorso assurdo per vedere che è sbagliato piuttosto che ripetere lo stesso disco imo

  3. #93
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    Perchè la scienza funzioni, è necessario non crederle, cioè non considerare le sue affermazioni definitive e immutabili e sapere della sua natura relativistica.

    Ma è sempre stato un errore mettere in competizione scienza e fede. Credo di averlo già detto: il conflitto di cui spesso si parla non è fra scienza e fede o fra scienza e religione, ma fra scienza e mito.

    La fede e le religioni non si occupano di conoscenza, ma di esistenza. Servono a restituire al fedele un senso per la sua esistenza. E il senso dell'esistenza è sempre un azzardo metafisico, ciò di cui la scienza non può occuparsi: le religioni dicono Verità a cui è impossibile non credere, se si è religiosi, mentre la scienza arriva ad affermazioni che è sempre possibile "falsificare".
    Il ruolo che le religioni e la fede hanno avuto e hanno nel mondo e nella storia è unico, non sostituibile e non rinunciabile.

    Scienza e mito, invece, si occupano delle stesse cose, cioè della descrizione della realtà e delle relazioni fra gli oggetti e sono provvisori e mutevoli. Se si deve vedere la storia del mondo, entrambi funzionano, con una differenza: la prospettiva mitica è sempre particolare, mentre la scienza ha il carattere dell'universalità. Il mondo mitico è tutto interno a una cultura, mentre la scienza ha validità sovraculturale.

    Due culture che non condividono lo stesso universo mitico si troveranno a condividere solo il fatto che entrambe sono culture mitiche e noteranno soprattutto differenze di significato. L'esempio è improprio, ma prendete le lingue: ci sono parole, o anche semplici suoni, che in una lingua assumono un significato e in un altra ne assumono uno completamente diverso. Tutte le lingue funzionano, non ne esiste una più "vera" di un'altra, ma tutte hanno un carattere particolare e condividono solo il fatto di essere lingue, con le loro gneralissime e vaghe somiglianze.

    La scienza ha validità universale. Sostituite alle lingue particolari una matematica sintetica e sarà la stessa ovunque.
    Questo perchè ovunque la mente umana funziona nello stesso modo, ovunque calcola nello stesso modo, anche dove non ci sono i numeri. Il successo del numero sta proprio nel fatto che è uno strumento sintetico utile al calcolo.
    Lo stesso "metodo scientifico" non è un'invenzione, ma una formalizzazione. Gli uomini hanno sempre conosciuto nello stesso modo, ma dal '600 in poi se ne sono resi conto.

    Quindi, ripeto quello che già sapeva Hume: la conoscenza umana ha sempre solo un carattere probabilistico, ma è l'unico modo in cui si conosce, ed è inevitabile, ancora prima che necessario, considerare stabili le conoscenze derivate dalle nostre "abitudini" o dalla ricorrenza di certe relazioni. Il che rende puramente accademico parlare di "fede nella scienza", visto che, per ciò che si vuole conoscere attraverso la scienza, non c'è alternativa.

  4. #94
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    Quote Originally Posted by ghs View Post
    Perchè la scienza funzioni, è necessario non crederle, cioè non considerare le sue affermazioni definitive e immutabili e sapere della sua natura relativistica.
    Esatto.

    Ma è sempre stato un errore mettere in competizione scienza e fede. Credo di averlo già detto: il conflitto di cui spesso si parla non è fra scienza e fede o fra scienza e religione, ma fra scienza e mito.
    Ok.

    La fede e le religioni non si occupano di conoscenza, ma di esistenza. Servono a restituire al fedele un senso per la sua esistenza. E il senso dell'esistenza è sempre un azzardo metafisico, ciò di cui la scienza non può occuparsi: le religioni dicono Verità a cui è impossibile non credere, se si è religiosi, mentre la scienza arriva ad affermazioni che è sempre possibile "falsificare".
    Il ruolo che le religioni e la fede hanno avuto e hanno nel mondo e nella storia è unico, non sostituibile e non rinunciabile.
    Non rinunciabile, non so, non credo, almeno in teoria, uppo il resto.

    Scienza e mito, invece, si occupano delle stesse cose, cioè della descrizione della realtà e delle relazioni fra gli oggetti e sono provvisori e mutevoli. Se si deve vedere la storia del mondo, entrambi funzionano, con una differenza: la prospettiva mitica è sempre particolare, mentre la scienza ha il carattere dell'universalità. Il mondo mitico è tutto interno a una cultura, mentre la scienza ha validità sovraculturale.
    Due culture che non condividono lo stesso universo mitico si troveranno a condividere solo il fatto che entrambe sono culture mitiche e noteranno soprattutto differenze di significato. L'esempio è improprio, ma prendete le lingue: ci sono parole, o anche semplici suoni, che in una lingua assumono un significato e in un altra ne assumono uno completamente diverso. Tutte le lingue funzionano, non ne esiste una più "vera" di un'altra, ma tutte hanno un carattere particolare e condividono solo il fatto di essere lingue, con le loro gneralissime e vaghe somiglianze.
    La scienza ha validità universale. Sostituite alle lingue particolari una matematica sintetica e sarà la stessa ovunque.
    Questo perchè ovunque la mente umana funziona nello stesso modo, ovunque calcola nello stesso modo, anche dove non ci sono i numeri. Il successo del numero sta proprio nel fatto che è uno strumento sintetico utile al calcolo.
    Concordo.

    Lo stesso "metodo scientifico" non è un'invenzione, ma una formalizzazione. Gli uomini hanno sempre conosciuto nello stesso modo, ma dal '600 in poi se ne sono resi conto.
    Quindi, ripeto quello che già sapeva Hume: la conoscenza umana ha sempre solo un carattere probabilistico, ma è l'unico modo in cui si conosce, ed è inevitabile, ancora prima che necessario, considerare stabili le conoscenze derivate dalle nostre "abitudini" o dalla ricorrenza di certe relazioni. Il che rende puramente accademico parlare di "fede nella scienza", visto che, per ciò che si vuole conoscere attraverso la scienza, non c'è alternativa.
    Ok, sta volta mi hai convinto al 99.9%, differiamo su una opinione indimostrabile per entrambi ( o meglio: tu hai tale opinione perche' l'umanita' e' cosi' e non dimostra di voler cambiare, io dico solo che secondo me cambiera' (spero in meglio), ma ben dopo questa epoca).

  5. #95
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    Quote Originally Posted by Kolp View Post
    alka, tu non tieni in considerazione un sacco di fattori, eh. sei troppo scientifico.
    le regole del metodo scientifico sono infinite? veramente? come fai ad averne la certezza? e come fai ad applicare un metodo che definisci infinito? complimenti alle tue capacità!
    Il metodo scientifico e' composto da 6 fasi. L'applicazione dello stesso e' potenzialmente ciclica, All'infinito. Te lo possono confermare Glasny, Bilu, Nando, e altri ragazzi qua sul forum. Visto che tendete a mettermi in ridicolo su affermazioni basilari perche' cosi' a senso comune non vi tornano.

    se mia nonna crede nella religione, mio cugino nell'arte e il mio amico fabio in david bowie, tu, forse io e molti altri crediamo nella scienza. ma questo non può sminuire le altre esperienze.
    la tua scienza è un modo di spiegare il mondo. esattamente come la religione, come l'arte e evidentemente come david bowie. e la scienza è un'evoluzione della filosofia, cerca di spiegare il mondo con il sapere. però tieni conto che come adesso sia facile dire che la religione e alcune teorie filosofiche antiche siano delle cagate miopi, magari tra 1000 anni ci sarà chi dirà che il metodo scientifico (che comincia ad avere i suoi anni) è un metodo miope che non coglie un sacco di aspetti.
    sostanzialmente tutto ciò che si vuole porre come assoluto ha dei caratteri in comune. se poi tu vuoi sottolineare i caratteri diversi fai pure. a me non cambia nulla. l'unica cosa non mi piace il discorso che fai tu, visto che è ripetitivo. è più interessante fare un discorso assurdo per vedere che è sbagliato piuttosto che ripetere lo stesso disco imo
    No Kolp, ti stai confondendo. Ghs, che l'ha messa giu' giusta e ben scritta.

  6. #96
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    Quote Originally Posted by Alkabar View Post
    1) I limiti del cervello umano non hanno nulla a che fare coi limiti della scienza e del metodo scientifico, che sono tra parentesi attivita' che comprendono piu' di un individuo in maniera sinergica. Sono due cose scorrelate.
    A meno che tu non creda nel mondo delle idee platonico abbiamo un grosso problema.

    La scienza è o non è frutto dell'uomo?

    E' o non è la razionalizzazione dei fenomeni?

    Chi razionalizza è o non è il cervello, che anche tu riconosci limitato?

    La conseguenza è molto semplice.

    Ti spiego con la teoria dell'evoluzione quel che voglio dire.


    Un protozoo non ha consapevolezza di se ne di tutto il resto.

    Un lemure probabilmente ha piu consapevolezza.

    Un gorilla ancora di piu.

    L'uomo ancora di piu.

    Ora, se l'evoluzione esiste e non ci ha creato dio [Dio barba bianca etc o dio "amore" o dio "perfezione" li trovo concetti molto infantili] [dio come lo posso vedere io è come "inconcepibile"] allora devi riconoscere che l'evoluzione andrà avanti e la consapevolezza delle creature viventi aumentrà oltre a quella umana e quindi ci saranno cose che l'uomo non può concepire e che questa nuova forma invece potrà fare.

    Mi spiego ancora:
    alcune specie di gabbiani portano in aria conciglie e tartarughe e le lasciano cadere sulle rocce per spezzarle.

    E i gabbiani penseranno "oh ma come siamo scientifici noi con il nostro sapere" senza poter immaginare che l'uomo ne sa a pacchi di piu.


    Questi esempi dovrebbero farti capire bisogna avere una certa umiltà sul nostro sapere












    Questa frase è falissima: I limiti del cervello umano non hanno nulla a che fare coi limiti della scienza


    la scienza la fa il limitato cervello umano e ne consegue che è limitata tanto quanto il cervello umano.

  7. #97
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    Quote Originally Posted by Hudlok View Post
    A meno che tu non creda nel mondo delle idee platonico abbiamo un grosso problema.
    L'iperuranio e' una astrazione. Anche Platone ne era al corrente.

    La scienza è o non è frutto dell'uomo?
    Si

    E' o non è la razionalizzazione dei fenomeni?
    Chi razionalizza è o non è il cervello, che anche tu riconosci limitato?
    La razionalizzazione di un fenomeno ? E' un abuso di linguaggio, e quindi no. Non puoi razionalizzare un fenomeno, lo puoi solo studiare e definerne un modello. Se il nostro sistema percettivo non sono in grado di percepire un fenomeno, questo per noi e' inesistente perche' non siamo al corrente della sua esistenza. Nel momento in cui siamo in grado di percepirlo, tramite strumenti, possiamo studiarlo. Prima no. Questo e' l'unico nostro limite. Ma deriva dal fatto che non siamo onniscenti, ne onnipresenti in tempo e spazio, non perche' il nostro cervello ha dei limiti di comprensione dei modelli.


    Un protozoo non ha consapevolezza di se ne di tutto il resto.

    Un lemure probabilmente ha piu consapevolezza.

    Un gorilla ancora di piu.

    L'uomo ancora di piu.
    ?

    Ora, se l'evoluzione esiste e non ci ha creato dio [Dio barba bianca etc o dio "amore" o dio "perfezione" li trovo concetti molto infantili] [dio come lo posso vedere io è come "inconcepibile"] allora devi riconoscere che l'evoluzione andrà avanti e la consapevolezza delle creature viventi aumentrà oltre a quella umana e quindi ci saranno cose che l'uomo non può concepire e che questa nuova forma invece potrà fare.
    No, l'evoluzione e' un fenomeno che puo' saturare una volta raggiunto l'equilibrio totale.
    Do una bella doccia fredda a tutti, ma dubito fortemente che l'uomo evolvera' in dio.

    Mi spiego ancora:
    alcune specie di gabbiani portano in aria conciglie e tartarughe e le lasciano cadere sulle rocce per spezzarle.

    E i gabbiani penseranno "oh ma come siamo scientifici noi con il nostro sapere" senza poter immaginare che l'uomo ne sa a pacchi di piu.
    Vedi il problema di discutere con te e' che non conosci i concetti di grafo, ereditarieta',ciclo, automa a stati finiti, iterazione. Diventa difficile poi spiegarti perche' la scienza non e' solo basata sul fenomeno di causa conseguenza che una banale rete neurale puo' inferire, ma vada ben oltre a questo cercando relazioni sinestetiche e in quanto tali sinergiche.
    E' la sinestesia tra due modelli che rende la scienza un campo interessante e che puo' evolvere. Tra dieci anni ci troveremo a risolvere problemi di cui prima non eravamo nemmeno a conoscenza.

    Questi esempi dovrebbero farti capire bisogna avere una certa umiltà sul nostro sapere
    Questa frase è falissima: I limiti del cervello umano non hanno nulla a che fare coi limiti della scienza
    la scienza la fa il limitato cervello umano e ne consegue che è limitata tanto quanto il cervello umano.

    Ribadisco la frase sopra, i nostri limiti percettivi, mnemonici e logici, non hanno nulla a che fare col concetto di metodo scientifico e scienza in generale. La scienza e' un processo evolutivo: e' la storia di molte menti messe assieme per molti anni.
    Se tu conoscessi il concetto di grafo e il problema del tsp, coglieresti il significato di quello che dico in due secondi. Ma non li conosci, e quindi si andra' avanti fino a che non trovo un modo di farti capire.

    I tuoi esempi comunque continuano a essere errati e adesso stai anche confondendo "il proprio sapere", che e' esperienza, con il metodo scientifico, che invece e' come ricercare la propria conoscenza.

    Ma andiamo avanti, come ho detto o ci ferma un mod, o andiamo avanti fino a che non ti stanchi o crepi.

  8. #98
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    Quote Originally Posted by Hudlok View Post
    la scienza la fa il limitato cervello umano e ne consegue che è limitata tanto quanto il cervello umano.
    Hudlok, non ha senso dire che la scienza è limitata. Sarebbe come dire che la scienza deve provare a conoscere ciò che è inconoscibile per definizione, qualsiasi cosa sia, e proprio lì riconoscersi limitata. Ma la scienza non si occupa di ciò che non si può conoscere. Nel momento in cui opera, opera su un oggetto conoscibile.

    I limiti dell'intelletto (e se citi di Hume, parli di intelletto, non di cervello), poi, non corrispondono ai limiti della scienza: riguardano il modo in cui conosce, non l'oggetto della sua conoscenza.
    A vedere bene, il metodo scientifico serve proprio a rendere affidabili conoscenze che altrimenti, per i limiti dell'intelletto, sarebbero inaffidabili.

    Il fatto che la scienza sia relativistica non significa che sia inaffidabile tanto quanto le superstizioni della nonna. Significa che contempla la confutazione per rendere più affidabili le sue leggi.
    Dire che nulla è certo e che tutto ha lo stesso valore è nichilismo o relativismo da parrucchiera.

  9. #99
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    Quote Originally Posted by Alkabar View Post
    L'iperuranio e' una astrazione. Anche Platone ne era al corrente.
    Si
    La razionalizzazione di un fenomeno ? E' un abuso di linguaggio, e quindi no. Non puoi razionalizzare un fenomeno, lo puoi solo studiare e definerne un modello. Se il nostro sistema percettivo non sono in grado di percepire un fenomeno, questo per noi e' inesistente perche' non siamo al corrente della sua esistenza. Nel momento in cui siamo in grado di percepirlo, tramite strumenti, possiamo studiarlo. Prima no. Questo e' l'unico nostro limite. Ma deriva dal fatto che non siamo onniscenti, ne onnipresenti in tempo e spazio, non perche' il nostro cervello ha dei limiti di comprensione dei modelli.
    ?
    No, l'evoluzione e' un fenomeno che puo' saturare una volta raggiunto l'equilibrio totale.
    Do una bella doccia fredda a tutti, ma dubito fortemente che l'uomo evolvera' in dio.
    Vedi il problema di discutere con te e' che non conosci i concetti di grafo, ereditarieta',ciclo, automa a stati finiti, iterazione. Diventa difficile poi spiegarti perche' la scienza non e' solo basata sul fenomeno di causa conseguenza che una banale rete neurale puo' inferire, ma vada ben oltre a questo cercando relazioni sinestetiche e in quanto tali sinergiche.
    E' la sinestesia tra due modelli che rende la scienza un campo interessante e che puo' evolvere. Tra dieci anni ci troveremo a risolvere problemi di cui prima non eravamo nemmeno a conoscenza.
    Ribadisco la frase sopra, i nostri limiti percettivi, mnemonici e logici, non hanno nulla a che fare col concetto di metodo scientifico e scienza in generale. La scienza e' un processo evolutivo: e' la storia di molte menti messe assieme per molti anni.
    Se tu conoscessi il concetto di grafo e il problema del tsp, coglieresti il significato di quello che dico in due secondi. Ma non li conosci, e quindi si andra' avanti fino a che non trovo un modo di farti capire.
    I tuoi esempi comunque continuano a essere errati e adesso stai anche confondendo "il proprio sapere", che e' esperienza, con il metodo scientifico, che invece e' come ricercare la propria conoscenza.
    Ma andiamo avanti, come ho detto o ci ferma un mod, o andiamo avanti fino a che non ti stanchi o crepi.
    Intanto ti ringrazio per la compostezza del reply. Era anche ora.

    Allora ci siamo intoppati su razionalizzazione del fenomeno.

    L'uomo primitivo vede un fulmine e si inventa che la favoletta.

    L'uomo scientifico che ha studiato il fenomeno dice che si è avuto un accumulo di cariche che la nuvola funge da condensatore e chi si libera la scarica quando le cariche sono troppe [dovrebbe esser qualcosa del genere].

    Razionalizzare nel senso di "comprendere".

    La scienza è finalizzata a comprendere i fenomeni.

    Capito cosa intendo?

    La capacità di comprendere dipende strettamente dalle nostre menti.

    Un animale che non si riconosce allo specchio non si riconosce nemmeno se sta con 500 altri animali che non si riconoscono allo specchio. Il loro cervello NON é CAPACE.

    Cmq stai mettendo in bocca concetti che io ho ripudiato completamente.

    E' un implicazione tua che la religione taglia fuori la scienza.

    E' assolutamente falsa.

  10. #100
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    Quote Originally Posted by ghs View Post
    Hudlok, non ha senso dire che la scienza è limitata. Sarebbe come dire che la scienza deve provare a conoscere ciò che è inconoscibile per definizione, qualsiasi cosa sia, e proprio lì riconoscersi limitata. Ma la scienza non si occupa di ciò che non si può conoscere. Nel momento in cui opera, opera su un oggetto conoscibile.
    I limiti dell'intelletto (e se citi di Hume, parli di intelletto, non di cervello), poi, non corrispondono ai limiti della scienza: riguardano il modo in cui conosce, non l'oggetto della sua conoscenza.
    A vedere bene, il metodo scientifico serve proprio a rendere affidabili conoscenze che altrimenti, per i limiti dell'intelletto, sarebbero inaffidabili.
    Il fatto che la scienza sia relativistica non significa che sia inaffidabile tanto quanto le superstizioni della nonna. Significa che contempla la confutazione per rendere più affidabili le sue leggi.
    Dire che nulla è certo e che tutto ha lo stesso valore è nichilismo o relativismo da parrucchiera.
    Il metodo scientifico assume che se una cosa si ripete tot volte allora si deve ripetere per sempre e da sempre così.

    Il che hume dice non è vero che deve essere per forza così.

    [non capisco questa tua specificazione tra intelletto e cervello.]

  11. #101
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    Quote Originally Posted by Hudlok View Post
    Il metodo scientifico assume che se una cosa si ripete tot volte allora si deve ripetere per sempre e da sempre così.
    No, qui sbagli. Il metodo scientifico non assume nulla. Altrimenti non sarebbe scientifico.
    Una prova empirica resta quello che e': empirica. Puoi definire un modello dalle prove empiriche: ma tutti sanno che il modello, in quanto tale, e' sbagliato per definizione perche' e' una astrazione di un problema. L'astrazione potrebbe anche non valere, basta che valga per un numero tanto grande di esperimenti che tale astrazione possa considerarsi utile. Da Galileo, che viene prima di Hume, questo e' accettato.

    O anche: la scienza e' un processo iterativo, e' una legge resta valida fino a che non viene dimostrata scorretta con le nuove informazioni acquisite. O anche, per gli informatici: la scienza e' potentemente non-monotonica.

  12. #102
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    Quote Originally Posted by Hudlok View Post
    [non capisco questa tua specificazione tra intelletto e cervello.]
    Ma allora, se non hai letto Hume, perchè lo citi a sproposito?

  13. #103
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    Quote Originally Posted by Hudlok View Post
    Intanto ti ringrazio per la compostezza del reply. Era anche ora.
    Allora ci siamo intoppati su razionalizzazione del fenomeno.
    L'uomo primitivo vede un fulmine e si inventa che la favoletta.
    L'uomo scientifico che ha studiato il fenomeno dice che si è avuto un accumulo di cariche che la nuvola funge da condensatore e chi si libera la scarica quando le cariche sono troppe [dovrebbe esser qualcosa del genere].
    Razionalizzare nel senso di "comprendere".
    La scienza è finalizzata a comprendere i fenomeni.
    Capito cosa intendo?
    La capacità di comprendere dipende strettamente dalle nostre menti.
    E alle nostre capacita' sensoriali e al tempo in cui viviamo, alla nostra cultura e dai mezzi a disposizione. Non sono limiti del metodo scientifico.

    Un animale che non si riconosce allo specchio non si riconosce nemmeno se sta con 500 altri animali che non si riconoscono allo specchio. Il loro cervello NON é CAPACE.
    Cmq stai mettendo in bocca concetti che io ho ripudiato completamente.
    E' un implicazione tua che la religione taglia fuori la scienza.
    E' assolutamente falsa.
    Come ti ha anche detto Ghs, la scienza studia cio' che e' studiabile quando e' studiabile. Noi non studiamo gli unicorni o qualcosa che possiamo immaginare, perche' non esistono (non esistono fino a prova contraria) nel nostro orizzonte percettivo, quindi e' inutile speculare su un problema inventato.

    Quello che stai cercando di dire e': potrebbe esserci una extra realta' di cui non siamo a conoscenza a causa del limite intrinseco del nostro modo di pensare.
    Ma vedi, questa extra realta' e' esattamente quello che la scienza cerca di scoprire passo per passo, dove per scienza intendo la fisica e la chimica adesso.

    Il Cern cerca di spiegare l'origine dell'universo. E' ben oltre a cio' che possiamo sperimentare o comprendere, eppure il processo iterativo continuo di una serie di menti logiche applicate nel tempo al problema della fisica, ci hanno portato a scoprire cose che in una esistenza sola non si possono scoprire.
    La scienza si costruisce sulla storia: quelli prima di noi erano dei grandi e grazie a loro allo stesso modo noi saremo dei grandi per quelli che verranno dopo di noi e utilizzeranno la nostra ricerca per scoprire nuovi dilemmi da risolvere.
    L'uomo e' completamente epitecantropo, deve reimparare tutto da capo quando nasce, ma la scienza non lo e' affatto.

    Tu porti l'esempio dei 500 animali, beh vedi, la scienza non e' una aggregazione di risorse pensanti. E' una collaborazione sinergica, temporalmente e spazialmente distribuita di menti pensanti e autonome.

  14. #104
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    Quote Originally Posted by Alkabar View Post
    E alle nostre capacita' sensoriali e al tempo in cui viviamo, alla nostra cultura e dai mezzi a disposizione. Non sono limiti del metodo scientifico.



    Come ti ha anche detto Ghs, la scienza studia cio' che e' studiabile quando e' studiabile.

    Quello che stai cercando di dire e': potrebbe esserci una extra realta' di cui non siamo a conoscenza a causa del limite intrinseco del nostro modo di pensare.
    Ma vedi, questa extra realta' e' esattamente quello che la scienza cerca di scoprire passo per passo, dove per scienza intendo la fisica e la chimica adesso.

    Il Cern cerca di spiegare l'origine dell'universo. E' ben oltre a cio' che possiamo sperimentare o comprendere, eppure il processo iterativo continuo di una serie di menti logiche applicate nel tempo al problema della fisica, ci hanno portato a scoprire cose che in una esistenza sola non si possono scoprire.


    Tu porti l'esempio dei 500 animali, beh vedi, la scienza non e' una aggregazione di risorse pensanti. E' una collaborazione sinergica, temporalmente e spazialmente distribuita di menti pensanti e autonome.
    Io vedo un mucchio di contraddizioni.

    Il cern cenrca di spiegare l'orgine dell'universo--> è ben oltre a cio che possiamo sperimentare e comprendere .... Hem Contraddizione.

    "Quello che stai cercando di dire e': potrebbe esserci una extra realta' di cui non siamo a conoscenza a causa del limite intrinseco del nostro modo di pensare.
    Ma vedi, questa extra realta' e' esattamente quello che la scienza cerca di scoprire passo per passo, dove per scienza intendo la fisica e la chimica adesso."

    Qua dici "la scienza cerca di scoprire passo per passo una realtà di cui non siamo a conoscenza a causa del nostro modo di pensare"...

    Non si parla di modo .. si parla di cervello INCAPACE.. Come mettere un gioco della ps3 nella psONE.

    Non è un modo. E' una questione strutturale proprio.

    TI ripeto per l'ennesima volta che NESSUNO STA DICENDO CHE IL METODO SCIENTIFICO FA SCHIFO ED E' DA BUTTARE. E' un modo sensato di analizzare ciò che i nostri sensi ci comunicano.

    Ma comunque non propone certezze tali da consentire di escludere un mucchio di cose.

    "E alle nostre capacita' sensoriali e al tempo in cui viviamo, alla nostra cultura e dai mezzi a disposizione. Non sono limiti del metodo scientifico."

    Il metodo è una biciletta alkabar... Se tu sei armstrong è una cosa se sei un cazzo di asmatico è un altra.

    Il limite non sta nel metodo, sta nell'uomo.

    E tornando all'esempio degli animali..

    Se tu dici

    "Tu porti l'esempio dei 500 animali, beh vedi, la scienza non e' una aggregazione di risorse pensanti. E' una collaborazione sinergica, temporalmente e spazialmente distribuita di menti pensanti e autonome."

    Io ti cambio la metafora dicendo 500 animali uno alla volta ma il problema resta cmq.

  15. #105
    saltaproc's Avatar
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    lo sapete che ormai sto 3d lo leggete solo voi?

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