La cassazione nella vita di tutti i giorni decide cosa e' lecito e cosa no:
cass 8 ottobre 62; cass 29 settembe 1964; cass 14 gennaio 1966; cass 12 marzo 1968; cass 29 gennaio 1969; cass 19 febbraio 1971, cass 26 maggio 1983 cass 23 ottobre 1984 cass 29 gennaio 1997, cass 16 dicembre 2004, cass 4 febbraio 2005 dispongono che
Il diritto di cronaca giornalistica, considerato tra i diritti pubblici soggettivi inerenti la liberta' di pensiero e di stampa, riconosciuti dall articolo 21 cost. puo essere esercitato a condizione che:
-la notizia pubblicata sia vera
-esista un intresse pubblico alla conoscenza dei fatti in realaizone alla rilevanza dei fatti stessi
-siano rispettati i limiti in cui tale interesse sussiste mantenendo l'informazione entro i limiti dell obiettivita'
Per l'esercizio di cronaca deve essere rispettato quindi il principio della pertinenza cioe' la correttezza della esposizione di tali fatti, in modo che siano evitate gratuite aggressioni all'altrui reputazione, secondo il principio della continenza la rigorosa corrispondenza tra i fatti accaduti ed i fatti narrati, secondo il principio della verita', ne deriva infine l'obbligo del giornalista di accertare la verita' della notizia ed il rigoroso controllo dell' attendibilita' della fonte.
Queste sono tutte parole della suprema corte di cassazione sollevate in processi dove si discuteva come state facendo voi ora cosa fosse informazione e come fosse esercitabile il diritto di cronaca ed in quali limiti intercorresse.
Le sentenze vanno dagli anni 60 fino al 2005, quindi e' giurisprudenza conoslidata, non si scappa e' COSI, per quanto possiate nel vs intimo o per vs interesse pensare differentemente
e potrei continuare:
ad esempio con i limiti che intercorre il giornalismo nel poter supporre:
cass 12 gennaio 1996: l'attribuzione a taluno in termini di certezza di un fatto che e' rimasto non accertato non e' diritto di cronaca e' reato.
Oppure ancora con il fatto che vi e' l'onere di verificare la veridicita delle notizie al di la di ogni dubbio qualunque sia la fonte.
o ancora cass sez V 11 marzo 2005: il cronista ha l'onere di esaminare, controllare e verificare la notizia, in modo da superare ogni dubbio, non essendo, a tal fine, sufficiento e l'affidamento in buona fede sulla fonte
Questo e' il giornalismo e' la cronaca, ma andiamo oltre.
In seno al diritto di cronaca poi e' nato un ulterirore diritto cioe quello di critica
il diritto di critica a detta della cassazione, e l'espressione di un giudizio personale di un opinione, non si puo pretendere obiettivita'.
il primo limite che intercorre e chiaramente l'interesse pubblico nella notizia, la veridicita' e relativa alla sussistenza dei un fatto.
Restano pero' dei limiti decisamente marcati: "la critica non deve trasmodare in attacco personale" al punto da sconfinare in espressioni dove sia possibile ravvisare gli estremi nell ingiuria, nella contumelia.
Ad esempio, ed e' una sentenza molto pregnante al modus di esercitare cronaca e critica d parte di travaglio e santoro (ma vale senso lato anche per anche per questo forum dove si sfocia sempre sul personale): secondo la cassazione 26 ottobre 2001: "pure nell ambito di una competizione politica accesa, la condotta dell agente non puo trasmodare in aggressioni gratuite, non pertinenti ad i temi in discussione ed integranti l'utilizzo di argumenta ad hominem atti a screditare l'avversario mediante la mera evocazione di una presunta indegnita' o inadeguatezza personale, piuttosto che criticarne i programmi e le azioni".
quindi anche il diritto di critica deve avere una adeguatezza al vero ed anche non travalicare in attacchi personali, cosa che santoro e travaglio non fanno.
Infine per rispondere a nando,che dice che l'unico limite morale della satira e' il divertimento dell autore, a quanto esattamente indica mosa ed anche a quanto erroneamente indica Michele Serra in relazione al diritto di Satira:
la satira e' incompatibile col metro della verita', chiaramente, ma non si sottrae al principio della continenza.
Ma come sempre piu che parlare io faccio parlare la suprema corte della cassazione:
cass 23 febbraio 2000: "la satira al pari di ogni altra manifestazione di pensiero non puo' infrangere il rispetto dei valori fondamentali"
detto questo torno al mio ban per "spam ripetuto" e forse perche sono troppo poco comunista per questo forum.