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Thread: [Riflessioni] L'uomo è un animale sociale?

  1. #1
    Tanek's Avatar
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    Default [Riflessioni] L'uomo è un animale sociale?

    E' un po' che volevo aprire questo thread perchè è un po' che vorrei sentire un po' di pareri "esterni", primo perchè è una cosa a cui sto pensando molto ultimamente, secondo perchè sto preparando un pezzo proprio su questo argomento (che come al solito non so se pubblicherò mai, ma questa è un'altra storia...).
    Non mi riferisco ovviamente all'accezione distorta che ha assunto oggigiorno ("oh ho 34827278423 amici su FB, sono uno cool, conosco tanta genteehh"), ma mi riferisco alla reale (e non informatizzata) natura dell'uomo e cioè alla tendenza che c'è, innata, in ognuno di noi di seguire determinati comportamenti per "natura".
    E' vero, secondo voi, che l'uomo, per sua natura, debba interagire con molti suoi simili in "branco" e che quindi l'interazione con persone nuove sia sempre un elemento positivo? Interagire con tante altre persone porta a confrontarci con tante diversità (di pensiero, di carattere, di vita), può forse essere questa una parte integrante del nostro processo di "crescita" (e di "vita" aggiungerei)?
    Oppure credete sia possibile mantenere contatti con poche persone ed limitare la conoscenza di persone nuove? E stare con le (poche?) persone con cui ci si trova bene e di cui ci si fida non è meglio?
    Ed, eventualmente, in questo caso si può pensare di vivere limitando al minimo le interazioni con le altre persone?

    Se vi va, se ne può discutere qui

    ps: Miave, mi aspetto un tuo parere :P

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  2. #2
    Master Chief Petty Officer Madeiner's Avatar
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    Uhm io stamattina andando in uni ho visto un 50enne e un 15enne incrociarsi, entrambi con le giacche che vanno di moda oggi stile "sacco spazzatura" e mi è venuta in mente l'immagine di due capre che non capiscono perchè ma seguono il pastore... conta?
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  3. #3
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    imo, si è un animale sociale.

    Il bisogno "della gente" si puo ignorare, sopprimere o nascondere ma resta sempre, più o meno conscio. Ed indubbiamente le persone che riescono, per natura o per educazione, ad essere piu socievoli sono piu appagate e stabili emotivamente, ed hanno anche tanti vantaggi a livello di società.
    Mentre quelli piu "difficili" sono costretti a fare piu compromessi e sacrifici.

    Sulla seconda parte della domanda non ti so rispondere, perchè onestamente io di "pochi amici fidati" non ne ho mai avuti, sempre amicizie superficiali o poco piu, mai data cosi tanta confidenza a qualcuno.

    Last Exile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Unknowns
    Nuida FollettoInLutto Bard Tiarna . . . . . . . . . . . . . . . . Deo The Undaunted Rune Priest
    Amiag Blademaster Silver Hand. . . . . . . . . . . . . . Viol The Sacrificed Shadow Warrior
    Viola Vampiir Grove Protector. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    Nero Incubus. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . DarkBane
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  4. #4
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    La risposta è si .

    Non si può fare a meno di altre persone , siamo geneticamente creati per interagire . Tanto per dirtene una , nei momenti traumatici / isolamento continuato non è raro che ci pensi direttamente il cervello ad intervenire ( vedi disturbi di personalità vari ed il mitico pallone di castaway )
    Prima di amare gli altri, devi amare te stesso.

  5. #5
    Hador's Avatar
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    non penso che la definizione di animale sociale sia una questione di branco o quantità. Semplicemente, da solo è peggio, e penso che comunque chiunque abbia compagno/compagna lo possa confermare

  6. #6
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    Direi di si.

    biologicamente direi che l'uomo è nato come specie sociale, un singolo non sarebbe mai sopravvissuto, la forza è stata la capacità di cooperare in branco.
    Vedi anche la gran parte dei primati più evoluti sono tutti generalmente specie sociali.

    Le strutture più complesse, linguaggio e scrittura, sono state sviluppate proprio al fine di comunicare, di interagire di rendere possibile il facile passaggio di un vasto flusso di informazioni sia direttamente (linguaggio) che indirettamente (scrittura) fra un individuo e un altro.

    portato al mondo odierno direi che l'interazione e il confronto fra individuo e individuo è fondamentale per la crescita.
    Il confrontarsi con modi di pensare e di agire diversi stimola sicuramente il cervello e aiuta a formare carattere e personalità.

    E' vero che, a livello di nozioni, uno potrebbe apprendere quasi tutto semplicemente leggendo o parlando con pochissime persone, ma il confronto diretto con altri individui ti costringere a un elaborazione e ad una risposta più rapida (leggendo si ha il tempo di pensare e rieleborare con calma, quando si parla, si discute, è necessario elaborare rapidamente risposte a stimoli imprevedibili).

    Boh, personalmente il discorso di restringere le interazioni al minimo solo ad una stretta cerchia fidata fa un pò pensare ad una certa insicurezza di fondo...al desiderio di rimanere comunque su un terreno conosciuto.

    Interagire e confrontarsi con più persone implica anche il mettersi in gioco, il "rischiare", cosa che, secondo me, è fondamentale per crescere...a volte dal confronto si uscirà con le ossa rotte o con la consapevolezza di aver incontrato un cretino, altre con un bagaglio di nozioni utili o semplicemente di emozioni in più, ma in tutti i casi sono comunque cose che "fanno esperienza" e che potranno sempre tornare utili in futuro.
    Last edited by Lupoazzurro; 9th March 2011 at 11:13.
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  7. #7
    Lieutenant Commander Necker's Avatar
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    penso che lupo abbia snocciolato tutto.

    Il confronto e quindi l'interazione con altri individui sono il punto di partenza per la crescita personale in ogni ambito.

    Penso inoltre che il livello di complessità ed evoluzione del nostro cervello, ci porti addirittura alla possibilità di un'involuzione anzichè evoluzione, qual'ora fossimo circondati da gente idiota. Vedi il discorso delle mode di cui Tanek faceva riferimento.

    Insomma, la socializzazione è un aspetto cosi profondo e sensibile per noi, che, se non stiamo attenti, pur essendo "sociali" rischiamo seriamente di perderci anzichè guadagnarci dalle interazioni con altri individui. Tutto sta nel saper scegliere chi e come frequentare ed in che modo rapportarcisi.
    Last edited by Necker; 9th March 2011 at 11:17.
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  8. #8
    Lieutenant Junior Grade Pic STK's Avatar
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    il fatto di aver aperto un topic, dimostra che l'uomo è un animale sociale. Avresti potuto accontentarti del parere del tuo vicino di casa/collega... invece hai preferito avere un parere da molte + persone, postando su un forum...

  9. #9
    Lieutenant Commander
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    la risposta è ovviamente si

    detta in generale, chi si estranea dai rapporti con gli altri non lo fa per "scelta" ma per problemi suoi personali. e chiunque dica il contrario lo fa per stupidità/ignoranza, o perchè ha la coda di paglia

    se vuoi andare più in profondità allora in discorso diventa + complesso perchè cambia a seconda di che ambito prendi in considerazione.

    Quasi tutti sono capaci di avere relazioni superficiali con le persone. L'ambiente di lavoro è l'esempio + ovvio: si sta insieme perchè le circostanze lo richiedono, ma non è richiesto nessun approfondimento del rapporto. Questo rende il tutto molto più semplice ovviamente per quelle persone che hanno problemi a rapportarsi perchè la propria identità personale non è messa in discussione

    Diventa più difficile quando si parla dei rapporti sociali aldifuori di questi ambienti dove si sta insieme con una sorta di "cortese indifferenza". quando si sta in compagnia la propria identità viene messa alla prova. Messa alla prova non "per causa" degli altri ma "a causa" degli altri. Ci si sente "aggrediti" anche se l'aggressione da parte degli altri non c'è veramente. Ci si sente "aggrediti" per mancanze proprio rispetto agli altri. Da qui nasce la difficoltà di alcune persone a socializzare e a stare in mezzo alla gente. Chi si isola lo fa perchè ha paura dei rapporti, non perchè è un "uomo asociale"

    il discorso diventa estremamente più complesso quando si tratta dei rapporti sentimentali. Qui si toccano tasti molto difficili perchè il rapporto sentimentale, oltre a includere anche il rapporto fisico, è molto più inconscio e non "razionale"

    di base la risposta alla domanda di Tanek è la stessa. Si, noi siamo fatti per i rapporti sociali. E aggiungo, siamo fatti ancora di + per i rapporti con l'altro sesso. E la risposta alle difficoltà di rapporto è simile: incontro/scontro di identità. Non solo però di identità personali, come prima, ma anche di identità sessuali

    Cosa intendo? che uomini e donne sono diversi. Siamo esseri umani, ma fisicamente e (soprattutto) psicologicamente diversi. Possono sembrare luoghi comuni, ma quando noi uomini rimaniamo di sasso davanti a certi atteggiamenti delle donne, ne è un piccolo aspetto. Le attenzioni che loro danno ad alcuni significati, il modo che hanno di vedere le cose....sono diversi. Allo stesso tempo noi abbiamo atteggiamenti che loro non capiscono.

    Il discorso diventa complicato perchè questi atteggiamenti + o meno evidenti, sono la facciata del nostro differente modo di viverci i sentimenti, le sensazioni e l'irrazionalità. Ed è proprio questa differenza tra di noi che ci attrae. ma che ci spaventa, perchè ci è difficile da comprendere. Abbiamo paura di non capire e venir feriti (come solo una delusione amorosa può fare)

    Per noi uomini soprattutto è difficile, e lo sapete. Paradossalmente è molto più facile trovare uomini che sono degli idoli delle folle ma che non riescono ad avere un minimo rapporto con una donna (un esempio semplice, il figaccione che si tromba 100 ragazze al mese, ma che alla fin fine sono solo buchi in cui scaricarsi. Il rapporto, affettivo, non c'è) rispetto ad un uomo che sa veramente portare avanti un rapporto

    perchè? è quello che ho detto prima

    il rischio di farsi male (psicologicamente ovviamente) è più alto. per cui è molto più facile avere rapporti uomo/donna cercando di esporsi il meno possibile. quindi si cerca di tenersi il più freddi possibile

    le donne invece no. non troverai mai una donna che dice di non volere un rapporto sentimentale. Mentre noi questa menzogna la diciamo spesso. Loro si mettono molto + in gioco di noi

    alcuni aspetti della nostra società sono uno specchio di questa "paura". per cui la donna è molto meglio che sia una casalinga stupida, controllabile e che non pretenda nulla. Oppure la velina, perfetta e arrapante, ma che porta avanti un tipo di femminilità vuota

    come ha detto Necker sopra di me, Il confronto e quindi l'interazione con altri individui sono il punto di partenza per la crescita personale in ogni ambito.. Cazzo quanto è vero. E dico di più: il tipo di rapporto che tu porti avanti con l'altro sesso si rispecchia quasi sempre nel tuo modo di rapportarti in generale

    e con questo wall of text non ho toccato che la punta dell'iceberg
    Last edited by marchese; 9th March 2011 at 13:47.
    Quote Originally Posted by Nazgul Tirith su Berlusconi View Post
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    Quote Originally Posted by Randolk su chi vota i soliti partiti View Post
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  10. #10
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    Perdonatemi, anche oggi sono strapieno di lavoro, vedo se riesco a rispondere con calma nel pomeriggio oppure lo farò stasera, nel frattempo scrivo solo una cosa:

    Quote Originally Posted by marchese View Post
    e con questo wall of text non ho toccato che la punta dell'iceberg
    Per quanto mi riguarda i WoT sono assolutamente ben accetti in questo tipo di discussioni

    Nel pomer o stasera leggo tutto

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  11. #11
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    sono ancora rincoglionito visto che ho dormito 2 ore, anyway:

    l'uomo è sempre stato un'animale sociale ma secondo me questa sua caratteristica si è evoluta nel tempo: all'inizio fondamentalmente era un'aiuto reciproco per tirare avanti e rendere la vita più facile, un comportamento addirittura inconscio suppongo, ma adesso imo non è più così. Adesso solo il fatto di parlarne fa sì che noi siamo consapevoli di questa attitudine/comportamento, e possiamo osservarla e tentare di valutarla in modo oggettivo; questo comporta secondo me la possibilità di "scegliere", o per lo meno di capire il perchè si voglia/debba essere un animale sociale... ed il motivo non è più il tirare avanti (ok, è ovvio che insieme si "combini" di più, soprattutto secondo il fattore tempo, ma quanta gente ce la fa da sola ormai? parecchia, e che sia per scelta o necessità poco cambia) ma è il "superare". Oggi la molla principale della socialità dell'uomo non è il rendersi la vita più semplice, ma è il confronto. Quante volte nella sua vita l'uomo prende decisioni in base all'opinione (palesata o meno) altrui? Perchè la gente a parità di stipendi accetta lavori che sembrano meno umili? Perchè la gente a parità di caratteristiche acquista certe cose invece di altre?
    Quanti di voi si sono dati degli obiettivi (a breve, medio o lungo termine) dall'adolescenza ad oggi? Provate a chiedervi il perchè di questi obiettivi. Sono stati scelti davvero solo ed unicamente in base a voi stessi? Nessuno ha davvero mai visto qualcuno con qualcosa di figo (fisico, macchina, etc etc) e deciso di cambiare, impegnarsi, per ottenere qualcosa di simile o migliore?

    Parlando dell'uomo come animale sociale mi è sempre venuto in mente Hobbes: "homo homini lupus", che tradotto signfica "tu dai una mano a me e io la do a te, altrimenti qui va tutto a puttane". Beh, non è più così. Non solo, almeno... anzi oserei dire che più si va avanti più la negatività della socialità umana emerge (vedila come una gaussiana tanek!), semplicemente perchè l'uomo ne è sempre più consapevole.
    Con questo voglio dire che siamo arrivati al punto in cui l'essere "sociale" è diventato negativo per l'uomo? Assolutamente no, ma non possiamo in ogni caso prendere per buona solo ed unicamente la definizione passata perchè con il tempo anche la definizione ha dovuto evolversi acquisendo molti altri elementi, alcuni positivi alcuni negativi.

    Ed arrivati a questo punto, il passo successivo è ovviamente: è sempre davvero necessario per ogni singolo individuo rispettare quest'etichetta di "animale sociale"? Ni. Io credo che siamo arrivati abbastanza avanti da poter valutare questa nostra caratteristica e da poter decidere se farcene qualcosa o sbattercela sui maroni. Credo che un minimo di interazione serva anche perchè ormai non si vive più raccogliendo bacche, ma stabilire a priori che ognuno "debba" avere rapporti sociali quali amicizie, relazioni sentimentali, vita sociale e che questo sia "il meglio" per ogni singolo individuo beh... no. Ma proprio no.
    è semplicemente un qualcosa con cui siamo nati, che abbiamo sfruttato e che ora è lì... ogni tanto fa qualcosa ed ogni tanto fa male. Dopotutto abbiamo ancora l'appendice no?
    E marchese ha ragione quando parla della "paura", ma proprio per questo ognuno deve prendere la propria decisione e seguire la propria strada, e non per tutti si tratterà di passare la vita circondati da persone.
    (ah marchese se sai dove devo firmare per quelle 100 ragazze al mese fammi un fischio ç_ç)

    Se poi con il tempo voi riuscirete ad estirpare tutti i nuovi attributi che il termine "animale sociale" ha acquisito, tornando al vecchio animale sociale che doveva solo mettersi in società per ammazzare dinosauri più grossi e fare bunga bunga per riprodursi allora chiamatemi, a me non dispiacerebbe andare a lavoro nudo facendo l'elicottero con l'uccello e fregandomene di quello che pensa il resto del mondo.

    ps: probabilmente ho sparato cazzate e probabilmente nessuno di voi sarà d'accordo con me... questo è perchè voi (animali sociali standard) ed io (asociale complessato) vediamo le cose da differenti punti di vista. L'importante è che nessuno abbia la convinzione di venire qui portando la verità assoluta e decidendo ciò che è oggettivamente giusto per ogni altro singolo individuo, perchè in quel caso contribuirebbe solo alla mia idea che il confronto con le altre persone servono sempre meno per aiutarci a prendere decisioni e ad avere opinioni

    edit: vado in uni e quando torno non avrò tempo di leggere tutto, mettete degli asterischi dove mi offendete così trovo subito i post
    Last edited by Miave; 9th March 2011 at 14:39.
    Quote Originally Posted by Mallus
    non rispondete a questi 4 pirla.. fanno apposta a provocarvi in piu sono dei perditempo , gia solo il fatto che si "debbano rispondere alle accuse fatte a noi" fa capire che questi ne lavorano ne scopano e forse non sono nemmeno persone.

  12. #12
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    Sono in un certo senso d'accordo con Miave.
    Sì, siamo nati come animali sociali, ma ora siamo sia meno animali che meno sociali.
    Ci siamo evoluti, il nostro cervello si è evoluto (appunto non siamo più "kill animalz fuck womenz" n.d.r. i dinosauri erano estinti quando è sbucato l'uomo) e ora non siamo più comandati dall'istinto che fa si che ci uniamo in branchi. Ora ognuno di noi, crescendo, si fa la sua idea degli altri, della società e accetta o no di farne parte o meno. Chi decide di farsela in solitaria, però, non è che rischia di essere stabbato da un macairodonte.

    Il discorso è diverso imho per quanto riguarda il sesso opposto. Quella è una pulsione che nessuno (o quasi) ignora ed in un modo o nell'altro siamo ancora spinti istintivamente a soddisfare.

  13. #13
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    Quote Originally Posted by Miave View Post
    l'uomo è sempre stato un'animale sociale ma secondo me questa sua caratteristica si è evoluta nel tempo: all'inizio fondamentalmente era un'aiuto reciproco per tirare avanti e rendere la vita più facile, un comportamento addirittura inconscio suppongo, ma adesso imo non è più così. Adesso solo il fatto di parlarne fa sì che noi siamo consapevoli di questa attitudine/comportamento, e possiamo osservarla e tentare di valutarla in modo oggettivo; questo comporta secondo me la possibilità di "scegliere", o per lo meno di capire il perchè si voglia/debba essere un animale sociale... ed il motivo non è più il tirare avanti (ok, è ovvio che insieme si "combini" di più, soprattutto secondo il fattore tempo, ma quanta gente ce la fa da sola ormai? parecchia, e che sia per scelta o necessità poco cambia) ma è il "superare". Oggi la molla principale della socialità dell'uomo non è il rendersi la vita più semplice, ma è il confronto. Quante volte nella sua vita l'uomo prende decisioni in base all'opinione (palesata o meno) altrui? Perchè la gente a parità di stipendi accetta lavori che sembrano meno umili? Perchè la gente a parità di caratteristiche acquista certe cose invece di altre?
    Quanti di voi si sono dati degli obiettivi (a breve, medio o lungo termine) dall'adolescenza ad oggi? Provate a chiedervi il perchè di questi obiettivi. Sono stati scelti davvero solo ed unicamente in base a voi stessi? Nessuno ha davvero mai visto qualcuno con qualcosa di figo (fisico, macchina, etc etc) e deciso di cambiare, impegnarsi, per ottenere qualcosa di simile o migliore?
    mmm...non sono del tutto d'accordo, o almeno non è secondo me un concetto universalmente applicabile.
    Almeno, parlando personalmente, la molla non è il confronto, il voler superare, quanto piuttosto una soddisfazione personale.

    Se scelgo un lavoro più impegnativo (e nemmeno sempre è così, molta gente accetta apposta lavori meno remunerativi ma che hanno rotture di cazzo inferiori) o mi do un obbiettivo o cerco di possedere qualcosa di "figo" in genere lo faccio perchè mi piace l'oggetto (e spesso fa cagare all'universo mondo ), perchè mi voglio mettere alla prova o semplicemente perchè riuscire in qualcosa di difficile mi dà soddisfazione.

    In tutto questo il voler sopravanzare qualcun altro conta relativamente poco...


    Quote Originally Posted by Miave View Post
    Ed arrivati a questo punto, il passo successivo è ovviamente: è sempre davvero necessario per ogni singolo individuo rispettare quest'etichetta di "animale sociale"? Ni. Io credo che siamo arrivati abbastanza avanti da poter valutare questa nostra caratteristica e da poter decidere se farcene qualcosa o sbattercela sui maroni. Credo che un minimo di interazione serva anche perchè ormai non si vive più raccogliendo bacche, ma stabilire a priori che ognuno "debba" avere rapporti sociali quali amicizie, relazioni sentimentali, vita sociale e che questo sia "il meglio" per ogni singolo individuo beh... no. Ma proprio no.
    è semplicemente un qualcosa con cui siamo nati, che abbiamo sfruttato e che ora è lì... ogni tanto fa qualcosa ed ogni tanto fa male. Dopotutto abbiamo ancora l'appendice no?
    E marchese ha ragione quando parla della "paura", ma proprio per questo ognuno deve prendere la propria decisione e seguire la propria strada, e non per tutti si tratterà di passare la vita circondati da persone.
    (ah marchese se sai dove devo firmare per quelle 100 ragazze al mese fammi un fischio ç_ç)
    Ognuno può e deve giustamente prendere la propria decisione.

    Però credo che inizialmente la socialità sia importante nella crescita di qualunque individuo, io penso che il rapportarsi con "altri sè" aiuti moltissimo lo sviluppo delle capacità di ragionamento, di linguaggio, di confronto/scontro anche, e sia indispensabile per la formazione di una personalità completa.

    Questo proprio perchè siamo intrinsecamente una specie sociale e bene o male è impensabile vivere completamente isolati.
    Come dici è una cosa, una capacità, che è li, ma è li per un motivo preciso e cioè che bene o male ci serve.

    Che poi, successivamente, una persona dopo aver fatto esperienza di socialità decida di staccarsene almeno in parte, bè li penso intervengano le differenze che ci sono da individuo a individuo.

    Quale sia "il meglio" in questo caso penso che stia a ciascuno capirlo o scoprirlo, non credo si possa avere "un meglio" assoluto proprio come la storia personale di ciascuno ha portato allo sviluppo di una personalità diversa e unica.

    Personalmente trovo che il rapportarsi con altre persone stimoli il cervello, allenandolo a elaborare risposte a situazioni assolutamente imprevedibili, a volte piacvoli altre meno, serva insomma a "fare esperienza", a crescere anche per tentativi ed errori.

    Qui può intervenire il fattore "paura": per rapportarsi uno si deve per forza esporre, non esiste un rapporto se si rimane chiusi a riccio.
    Ed esponendosi si può ricevere qualcosa di positivo ma anche qualcosa di molto negativo.
    Ma io penso che questa sia una caratteristica fondamentale della nostra vita non solo di esseri sociali ma sopratutto di esseri pensanti: una patata o un albero possono rimanere sempre li ad aspettare il passare dei giorni, senza emozioni e senza problemi.

    Mettersi in gioco ti può portare a "vincere" qualche volta e a "perdere" molte altre, nessuno avrà mai la certezza di vincere al 100%.
    Ma personalmente preferisco "rischiare" e perdere piuttosto che non giocare affatto proprio perchè è anche attraverso i tentativi andati male che si cresce.

    Quote Originally Posted by Miave View Post
    ps: probabilmente ho sparato cazzate e probabilmente nessuno di voi sarà d'accordo con me... questo è perchè voi (animali sociali standard) ed io (asociale complessato) vediamo le cose da differenti punti di vista. L'importante è che nessuno abbia la convinzione di venire qui portando la verità assoluta e decidendo ciò che è oggettivamente giusto per ogni altro singolo individuo, perchè in quel caso contribuirebbe solo alla mia idea che il confronto con le altre persone servono sempre meno per aiutarci a prendere decisioni e ad avere opinioni
    se pensassi che quello che ho scritto sia una verità oggettiva probabilmente non sarei qui ma avrei già fondato una religione

    e' semplicemente come la penso io, diciamo una verità relativa alla mia esperienza, ho visto che funziona per me, per come sono fatto io.

    in generale potrebbe tranquillamente essere una fregnaccia
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  14. #14
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    Sono d'accordo con Miave, che in pratica ha riportato il pensiero di Schopenhauer. Se vi interessa l'argomento e non lo avete già fatto allora leggetevi "Aforismi sulla saggezza del vivere" di Schopenhauer appunto, è accessibile a tutti ed è >9000. Poi vabbè io sono un fanboi

  15. #15
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    sartre > schopenauer btw
    Quote Originally Posted by Mallus
    non rispondete a questi 4 pirla.. fanno apposta a provocarvi in piu sono dei perditempo , gia solo il fatto che si "debbano rispondere alle accuse fatte a noi" fa capire che questi ne lavorano ne scopano e forse non sono nemmeno persone.

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