quindi la morale è che se uno non serve lo si deve poter cacciare ma se serve gli si deve impedire di andarsene. Make sense.a me sinceramente non importa nulla, io descrivo una situazione che viene accettata come normale e che per me, rispetto all'estero, normale non è. Qua si da per scontato che il wellfare sia la famiglia, che provvede con immobili, soldi, aiuti eccetera. E questo modello semplicemente è sbagliato.
A me si pongono davanti due strade, sfruttare gli aiuti della mia famiglia accettando un lavoro con retribuzione media italiana, che mi permette di vivere da solo solamente perchè ho casa di proprietà, o cercare di andare all'estero dove gli stipendi ti permettono di mantenerti senza pesare sulla famiglia.
Non ce l'ho con i datori di lavoro cattivi (non per forza) ne col capitalismo cattivo, semplicemente descrivo quello che è il malessere di uscire dall'università e sapere che col proprio stipendio non si riesce ad essere indipendenti, almeno in città, e che le prospettive di crescita professionale e di stipendio sono sempre minori e più in la nel tempo. Se volessi tirar su famiglia devo aspettare i 40 anni?
Non mi metto qua ad inventarmi strambe soluzioni, non ne ho la competenza (e non mi è richiesta), dico solo che è un sistema che non mi piace e farò di tutti per non prenderci parte. Poi magari i miei tentativi vanno in merda e mi metto a fare il programmatore qua, prendo i miei 1200 euro e sono felice, però quantomeno ci provo.