Sapkowski ha scritto diversi racconti brevi su Geralt nel tempo, ma c'è anche la saga vera e propria che si compone, in ordine cronologico di: Il guardiano degli innocenti, La spada del destino, Il sangue degli elfi.
Lo stile narrativo è molto particolare nei primi 2 libri, soprattutto nella prima parte del primo libro (per una ragione) usa tantissimo i flashbacks che diventano capitoli a sè stanti del libro. Anche la stessa successione cronologica degli eventi nella seconda parte del primo libro e per tutta la durata della Spada del destino segue questo schema, ma senza flashbacks; in sostanza gli eventi si svolgono senza "intermezzi". Una volta Geralt è nel posto X e nel frattempo si dirama la storia, nel capitolo successivo invece lo si trova nel posto Y a fare tutt'altro, senza però leggere come ci arriva o cosa è successo tra un episodio e l'altro. Sono tutti comunque vicini nel tempo ed ogni tanto in realtà si viene a sapere di eventi non descritti nel libro che sono accaduti per l'appunto nella fase di transizione tra un capitolo e l'altro tramite dialoghi con i personaggi.
Insomma è uno stile particolare ma non bisogna fare l'errore di pensare che ogni racconto(capitolo) sia a tenuta stagna perché sono tutti collegati cronologicamente dal filo narrativo e spesso vengono anche richiamati durante il corso degli eventi in tutti e 3 i libri. A me piace tantissimo perché trasmette la natura raminga di Geralt ed ogni episodio aggiunge un tassello al quadro generale.
Il terzo libro invece, Il sangue degli elfi (tradotto quest'anno) pur riprendendo da dove aveva lasciato il secondo libro (la spada del destino) segue uno stile narrativo più classico e non gira più solo intorno alle esperienze di Geralt e come vede lui il mondo ma descrive gli eventi anche attraverso altri personaggi, un pò come Cronache del ghiaccio e del fuoco.
Sono tutti abbastanza brevi (circa 500 pagine l'uno) e se vi piace the witcher vi consiglio di leggerli
