
Originally Posted by
Incoma
Assolutamente no. Si è dimostrata, successivamente ed alla luce di fatti in quel momento non noti, un'affermazione non vera. E' mooolto diverso dal dire "ha detto una cazzata". In quel momento sulla base dei dati disponibili non lo era affatto. Lo scienziato non è un politico, non fa calcoli opportunistici stando nel vago per paura di essere smentito da scoperte successive. Afferma ciò che in quel momento le evidenze permettono di affermare. Non fa i calcolini di prudenza. Al limite aggiunge, appunto, un "al momento", per sottolineare al popolo bue che se cambiano le info di supporto può cambiare l'affermazione. E' il metodo scientifico.
"in questo momento il rischio di contagiarsi in Italia è 0", ovvero nel momento in cui si fa l'affermazione, momento in cui, secondo i dati ufficiali, in Italia non c'è un solo contagiato di COVID libero di circolare sul territorio nazionale (queste erano le evidenze in quel momento) è ontologicamente blindata. Ed è valida hic et nunc, non è scritta ad imperituro valore, vale finchè sono valide le condizioni ed i fatti che l'hanno generata. Grave sarebbe non farne una diversa al mutare delle condizioni, non difendere ciò che è stato detto in maniera ragionevole sulla base dei dati in quel momento disponibili.
Il tuo esempio è poco pertinente per non dire logicamente fallace perchè la causa del tumore è multifattoriale, ha una dinamica evolutiva temporale, diversi fattori sono non esattamente misurabili e per definizione non può esistere un rischio zero. Infatti nessun medico farebbe mai l'affermazione "lei non ha al momento alcun rischio di tumore" non solo di fronte ad un fumatore, ma di fronte a chicchessia. Ti dirà che hai un rischio inferiore alla media, basso, trascurabile. Te lo rendo pertinente. Potrà invece dirti che non corri alcun rischio di avere un tumore alle ovaie... e poi scoprire da un eco basso addome un mese dopo che le hai per una rarissima malformazione genetica. Lo accuseresti di averti detto una cazzata?
Per una malattia infettiva, se il vettore non c'è o è confinato in un luogo, in quel preciso momento, per chì si trova altrove, il rischio di ammalarsi è zero assoluto. Esempio:
Posso affermare che il rischio di ammalarsi in Italia, in questo momento, di vaiolo è 0. L'affermazione è valida per il momento in cui la pronuncio. Significa quello che c'è scritto, ovvero che alle 14:13 di martedì 5 maggio ("in questo momento", non per questa settimana, mese, anno o lustro) la possibilità che un italiano contragga il vaiolo sono 0.
Le informazioni sulle quali baso la mia affermazione, allo stato dei fatti conosciuti "in questo momento" incontrovertibile, è che è scomparso dalla faccia della terra essendo stato debellato ed è esclusivamente criogenicamente conservato solo in 2 laboratori di ricerca.
Se tra un mese si scoprisse che il vaiolo è stato fatto accidentalmente fuoriuscire il 5 aprile dal laboratorio di virologia in Russia dove è criogenicamente conservato, ha infettato un russo che è venuto in Italia il 4 maggio, potresti criticarmi per la mia affermazione dicendo che ho detto una cazzata e non sono credibile?
Quindi non c'è alcun errore da ammettere, secondo me. Tra l'altro non è affatto, seppur spocchiosetto, un soggetto incline a non ammettere i propri errori, quando li commette davvero. Primi due esempi al volo.
"Sono io che ho sbagliato. Ho visto un post della dottoressa Gismondo che citava un numero palesemente erroneo. Non avrei dovuto reagire chiamandola in quel modo. Non avrei proprio dovuto risponderle in pubblico. Avrei dovuto scriverle in privato e non l'ho fatto. O meglio, l'ho fatto poco fa. Le ho appena mandato una mail di scuse"
Burioni ammette l'errore e posta una foto con i legionari romani - Il virologo aveva pubblicato l'immagine di un assembramento sul Tevere, ma era degli anni Ottanta. "Me la merito, ma non pensavo esistessero persone tanto irresponsabili da mandare foto false in un momento come questo"