c'è più ipocrisia negli abbonamenti adsl che nella vendita di sigarette
io ho fw x guardare + velocemente le mail!
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Fate confusione entrambi, la legge urbani e' mera applicazione o meglio uniformarsi alla normativa europea non il delirio di un politico o di un governo insomma andava fatta, per quanto detto da laphroaig e' l'esatto opposto per le locuzioni "scopo di lucro" e "trarne profitto", come invece afferma giustamente nando nel suo post.
come affermato da laphroaig la fattispecie e' regolata dal art 171 ter
l'ultima riforma in materia e' del 2005 e la previsione e' che venga sanzionato anche colui che mette a disposizione del pubblico un opera d'ignegno protetta o anche solo parte di essa, prevendendo la reclusione da 6 mesi a 3 anni e 2582€/ 15.493€
al 173- bis invece e' prevista la duplicazione abusiva di software che prevede la stessa pena del successivo articolo(reclusione da 6 mesi a 3 anni e 2582€/ 15.493€) parificando anche le pene si desume come la copia fisica di un cd o lo scaricarlo dalla rete sia per il legislatore la stessa medesima cosa.
andando ora al discorso tra "scopo di lucro" e "trarne profitto".
sicuramente ricorderete quasi un anno fa come i giornali ed i tg, per un giorno, avevano indicato come il file sharing fosse legale perché erroneamente (e quando mai scrive un articolo uno che ne capisce qualcosa di quello che scrive) avevano interpretato una sentenza della suprema corte di cassazione relativa ad un caso di Filesharing, badando solo all effetto assolutorio ma nemmeno leggendo quanto affermato e sotto che normativa fosse regolato il caso (questo la fa pensare lunga su che Giornalisti abbiamo ed il fatto che la notizia sia stata riportata da tutte le testate e tg fa capire che non era un solo pirla ma unaa pirlaggine diffusa)
Quella sentenza e' particolarmente importante, perché fa comprendere l'iter normativo e giurisprudenziale indicandone il principio di diritto, nonche le applicazioni ad i casi concreti fissano una volta per tutte cosa si deve intendere per le due locuzioni.
Andando al caso concreto riguardava dei ragazzi che prima del 2000 avevano un Ftp dedito al file sharing.
la suprema corte li assolse perché al tempus commissi delicti era in vigore la legge 248/2000 che prevedeva per commettere reato "lo scopo di lucro o fini di lucro". da qui l'assoluzione ed i titoli dei giornali e tg che indicava che il p2p privato era legalissimo (da cui e derivata una serie di esilaranti articoli su riviste specializzate di diritto su come l'informazione avesse raggiunto i minimi storici).
niente di piu sbagliato come al solito la ns informazione ci abitua allo stravolgere le cose per pompare la notizia
Va considerato che per uniformarsi alla normativa europea con la legge 43/2005 la locuzione "fini o scopo di lucro" e stata modificata con " per trarne profitto".
La sentenza della suprema corte nel caso di quei ragazzi di Torino si basa proprio su questo, cioè sul cambiamento della normativa per desumerne l'assoluzione.
Ed invero, la modifica alla normativa era stata attuata per far prevalere il diritto d'autore.
La stessa suprema corte indica come con scopo di lucro e come indica consolidata giurisprudenza si debba intendere un guadagno economicamente apprezzabile o incremento patrimoniale da parte dell autore del fatto che non puo', come indica la suprema corte "identificarsi con un qualsiasi vantaggio, ne il mero risparmio di spesa derivante dal uso di copie non autorizzate di programmi o opere d'ingegno".
sulla base di cio', poiche quei ragazzi di Torino non avevano avuto un diretto arricchimento ed al tempo in cui avevano commesso il fatto era previsto lo "scopo di lucro" , ne traevano profitto , ma il profitto non era considerato nella fattispecie di reato, la sentenza assolutoria
Negli anni successivi al 2000 cambia la normativa del file sharing, la tutela del diritto d'autore e la tutela delle opere d'ingegno viene modificata.
prima di tale intervento si caratterizava il reato per il solo "fine di lucro", inteso come accrescimento positivo del patrimonio.
dopo tale intervento invece basta un semplice profitto, facendovi cosi rientrare non solo il concetto di accrescimento del patrimonio ma anche il mero risparmio di non comprare l'originale.
Last edited by McLove.; 5th October 2007 at 19:19.
Non ho mai rivolto a Dio altro che una preghiera, molto breve: "Dio, rendi ridicoli i miei nemici". E Dio l'ha esaudita. -Voltaire-
con il particolare che nel caso dell'industria i tuoi figli debbano mandarla avanti, in quanto se lasciata a se stessa non potra far altro che fallire.
mentre nel caso dei diritti d'autore è semplicemente una rendita passiva.
tu hai un industria e crepi ? gli lasci quella e loro o se la vendono o la mandano avanti
tu sei un cantante e crepi ? gli lasci i tuoi soldi o incominciano a cantare pure loro portando avanti il tuo nome
-He who makes a beast of himself, gets rid of the pain of being a man
-I pity those that don't drink, for when they wake up in the morning, thats as good as they're going to feel all day!
-Silence is golden but duct tape is silver
Io vorrei sottolineare che chi vive della musica che scrive e suona riesce a farlo grazie al diritto d'autore, non grazie a committenze o concerti.
Si può parlare di come è strutturata la SIAE e di quanti interessi gonfiano il prezzo di un disco, ma non si può negare che il diritto d'autore sia una tutela del lavoro del musicista.
Nel migliore dei mondi possibili, la musica dovrebbe essere gratuita e i musicisti dovrebbero essere mantenuti dalla collettività, ma la realtà è che i musicisti (pochi dei quali sono milionari) vivono del diritto d'autore, della quantità di dischi venduti, del cui ricavo ricevono una piccola parte, e della fatica del loro lavoro, come chiunque altro. Quanti concerti credete che si possano fare in un anno? E' faticoso e dispendioso. E la frequenza abbassa la qualità della performance: paghereste volentieri anche per un pessimo concerto? E tornerese a vedere chi vi ha deluso?
Certo, è fastidioso che vengano venduti dischi ignobili a prezzi esagerati e che questo distrugga il mercato, ma è raro che la buona musica non valga il suo prezzo.
giusto per rompere le scatole. Il testo post L. 128/2004 prevedeva sia al 171 bis sia al 171 ter la locuzione trarne profitto.
Il testo post L. 43/2005 ha mantenuto al 171 bis "trarne profitto" ed è tornato "fini di lucro" al 171 ter. Parlandosi di riproduzioni di opere d'arte mi sembrava più calzante il caso del 171 ter.
Laphroaigh - Briton Friar - Army of Wolves - Merlin
wow Karaqualcosa Laphro UD Priest
ho paura! ci manca solo che mi arrivi un multone così e sono a posto.
però ecco tipo scaricare musica strana che qui non si trova non dovrebbe essere punibile uffa
insomma la morale della favola che chi più e chi meno siamo tutti dei criminali![]()
la parte piu carina è che siam tutti criminali armati dalle compagnie telefoniche statali e private
o credono che la gente si piglia la fibra ottica per mandare mail ala velocità delle luce ?
è l'ipocrisia del sistema che mi fa incavolare è il fatto stesso che d i1000 pc collegati in rete 950 hanno usato il p2p , 40 semmplicemente non lo hanno o non lo sanno usare , e i restanti 10 per principio di legalità comprano solo cose protette dal copy
Prima di amare gli altri, devi amare te stesso.
o magari pensando di non fare niente di male si fanno prestare i cd e li ascoltano violando lo stesos il copy
ultima ragazza che usa il p2p che ho sentito me fa : eh sai ho smesso a usare internet che scaricare è illegale !
allora sai che faccio ? mi faccio prestare i cd da un amico e li masterizzo da lui
che donna![]()
Prima di amare gli altri, devi amare te stesso.
credo che l'unico italiano che ha internet a banda larga e non ha mai scaricato niente di illegale sia randolk.. almeno per quello che dice![]()
...
Now Working..
Vedendo sto thread mi è tornato in mebte questo
http://it.youtube.com/watch?v=BsSM5pkzJEM