
Originally Posted by
Anak
Non è una cosa da contrapporre al lockdown totale che è ovviamente la misura più drastica possibile e pertanto quella da prendere il meno possibile / mai / solo nei casi più estremi (purtroppo in Italia ci siamo, almeno per alcune regioni).
Però, invece, per quanto riguarda il semplice concetto di persona malata = persona che (potenzialmente) non lavora la questione che pongo è questa: una persona malata / con febbre (ma anche senza febbre) non può e non deve lavorare (e non riesce) a lavorare. Se è malata ma riesce a lavorare ma non ha una malattia infettiva può farlo da casa (quindi sia in lockdown che altro), ma un magazziniere, un barista, uno chef, un cameriere, un meccanico, se ha la febbre o non si sente bene non può lavorare e non lavora, come è sempre stato d'altra parte. Chi ha invece la necessità di guadagnare altrimenti non ha tutela (p. iva ad es.) decide talvolta anche di lavorare il giorno prima di morire, ma questo è un altro discorso.
Non ha senso dire: "se sei malato lavori da casa", perché 1) non sempre è così 2)se sei malato ma puoi lavorare da casa, benissimo, puoi lavorare da casa anche in lockdown totale, e magari anche da non malato, che rendi pure di più.
Tornando al discorso iniziale, e non c'entra lockdown sì o lockdown no, se vogliamo valutare le problematiche / il disagio che causa questa malattia non dobbiamo considerare solo la % in T.I. o la % di ottantenni che muore. Alla percentuale di persone ricoverate in ospedale non in T.I. oppure in T.I. e alla percentuale di persone che muoiono (vedi i discorsi sulla letalità) va considerata anche la percentuale di persone che semplicemente si ammala, sta male, ma per fortuna non muore e non deve venire nemmeno intubato. Ma non è che basta non essere intubati per poter lavorare sempre.
Si tratta solo di mettere tutto sul piatto. Perché a volte sembra che questa malattia uccida solo gli ottantenni, qualche over 70 si fa la terapia intensiva, e gli altri hanno solo rotture di coglioni. Purtroppo non è così e mi sembra che la si faccia anche troppo facile perché in realtà (i dati sono pubblici) la % di letalità per la fascia 60-69 (che quindi lavora ancora) è bella alta, e a dirla tutta anche 50-59 non è trascurabile (e anche questa è la fascia che lavora, forse anche la più occupata in Italia XD). Poi ci mettiamo il fatto che se i giovani non lavorano / hanno stipendi da fame stanno con i genitori che quindi hanno proprio la fascia 50-59 se non 60-69. Che il tipo di famiglia in Italia privilegia la presenza del nonno, soprattutto per guardare i nipoti, e via dicendo. In primis, gli over 50 e over 60 che lavorano sono un botto di medici (anche categoria a rischio), di insegnanti e professori (altra categoria a rischio), e via dicendo.
Per cui pensare che si possa spaccare l'Italia in vecchi e giovani, isolando i vecchi e lasciando i giovani in giro, è utopistico. Le soluzioni da trovare devono essere altre... in altri momenti.
Perché allo stato attuale, soprattutto per alcune regioni con rt 2 o > 2, SE vogliamo seguire la logica scientifica, le soluzioni sono 2: 1) dare fuoco a tutta la popolazione e circoscrivere l'infezione 2) lockdown. Non ci sono cazzi.