No, così la butti in caciara come i no vax.
Non confondere il parere singolo o di uno sparuto gruppo (che nella scala dei gradi di evidenza e senza uno straccio di studio a supporto conta come il due di picche quando la mano è quadri) con la posizione del "mondo scientifico competente in materia", che è pressochè totalmente uniforme e pubblicamente espressa dagli organismi preposti a farlo (istituti di sanità nazionali ed internazionali, società scientifiche di settore, position statements, decisioni degli organismi regolatori).
Cosa c'entra poi nel merito il discorso di opportunità o meno di vaccinare la fascia 12-17 (o altre fasce d'età) con il discorso che si stava facendo? Hai preso la questione sulla quale c'è in assoluto più dibattito, e giustamente, perchè dipende enormemente dal contesto "locale" considerando una serie di fattori specifici, anche di politica sanitaria, epidemiologici, logistici, catene di relazione sociale, ecc. Non penserai mica che si possa decidere se è opportuno vaccinare una fascia d'età in maniera uniforme in tutto il mondo, eh? Tanto più che l'opportunità non deve essere decisa dal punto di vista squisitamente "medico"...
Le linee guida e raccomandazioni su cosa andrebbe fatto secondo evidence based medicine ci sono, sono sufficientemente univoche e sono espresse dagli organismi competenti a farlo. Lascia perdere il parere del singolo.
Poi (spesso) c'è discrasia e contraddizione apparente perchè si mette di mezzo la politica, giustamente, perchè sono scelte ed indicazioni che non possono considerare esclusivamente l'evidenza scientifica, che inoltre di suo deve tener conto delle condizioni/situazioni che mutano costantemente (varianti virali, diffusione, ecc). Da cui possibili e legittimi approcci differenti da paese a paese, che, ancora una volta, non significano affatto disaccordo sul "tema" scientifico.
Quindi è normale che ci siano continue modifiche (piccole o grandi) riguardo alle posizioni e decisioni prese, e che possano non essere omogenee worldwide, ma ciò non significa che non c'è accordo o che è un bordello. Semplicemente si decide sulle evidenze scientifiche disponibli, e se mutano si cambiano le decisioni, considerando sempre e comunque la componente "politica" (perso per l'economia, fattibilità, costi, ecc). Il processo decisionale è tutt'altro che "un bordello" o "non ci si capisce niente"; semplicemente come spesso accade in questi casi "si sta costruendo l'aereo mentre siamo in volo". L'alternativa è non fare un tubo e aspettare di precipitare, che non mi pare un granchè, no? Dire "aspettiamo e vediamo cosa accade, poi decidiamo con calma quando abbiamo più dati" è esattamente aspettare di precipitare.
In sintesi come ho già detto, si discute del foro nel paracadute mentre l'aereo sta precipitando, in fiamme.
Tempo perso. Mettetevi sto cazzo di paracadute e lanciatevi. Se il buco è rilevante lo vedremo retrospettivamente dopo.
Ottimizzare il rischio al momento è un concetto senza senso. E' puro bias cognitivo convinti di avere gli elementi chiari per poter decidere, e nell'assoluta incapacità di valutare il rapporto rischio beneficio sulla base di dati oggettivi si va a "senzazione", a "credo che".
In assenza di elementi chiari e della visione d'insieme, la decisione migliore per qualcuno sembra l'attesa o la non azione, ma ancora, si tratta di puro bias cognitivo. Tu mi sai dire qual è il rischio relativo di un grave evento avverso da vaccino e lo sai confrontare con il rischio di un'ospedalizzazione o morte da covid considerando la probabilità composita di contrarre il virus? Sono convinto che se lo sapessi non faresti questa considerazione sull'ottimizzazione del rischio, visto che chi l'ha fatta ha prodotto la raccomandazione di non escludere le gravide (o la fascia pediatrica) dalla vaccinazione. Buttare lì un "ma non c'è accordo tra gli scienziati" è soltanto un modo comodo e subdolo di avvalorare la propria posizione ideologica senza prendersi la briga di approfondire due dati, è più comodo cercare semplicemente conferme alle proprie idee precostituite.
In casi come questi ci si dovrebbe certamente informare, ma non essendo pienamente competenti in materia ci si dovrebbe affidare a chi sa (o dovrebbe sapere, e qui apriamo un pessimo capitolo...). E infatti trovo molto deplorevole il professionista che non dia indicazioni precise al suo paziente. Troppo comodo prendere lo stipendio da medico senza assumersene le responsabilità. Faccia l'impiegato postale.
EDIT a titolo di esempio non esaustivo ma rappresentativo del discorso ed a riguardo del "parere" citato si veda il fresco position statement della società italiana di pediatria riguardo alla vaccinazione adolescenziale in Italia:
https://sip.it/wp-content/uploads/20...-Covid-2-1.pdf
Non vedo mancanza di accordo. SIP rappresenta quasi 12k dei 15k pediatri di base ed ospedalieri italiani. Dov'è il contraddittorio paritetico e la disparità rilevante di vedute/posizioni? La società che rappresenta l'80% dei pediatri ospedalieri e di pediatria generale raccomanda un comportamento, e non mi risulta abbia cambiato idea negli ultimi mesi. Certamente prenderà in considerazione una revisione dovessero uscire nuove evidenze sui profili di sicurezza tali da rimettere in discussione lo statement. Ma sono valutazioni che fa già il CHMP di EMA, che ad oggi continua a raccomandare l'uso di tutti i vaccini disponibili in tutte le fasce di età per i quali sono approvati, senza limiti. Ieri hanno pure approvato Moderna nei 12-17.
Prendere e considerare il parere di, fossero anche 100, medici pediatri che non sono d'accordo (sulla base di quali evidenze? SIP motiva chiaramente il ragionamento ed i dati che portano allo statement), è una pura fintoversia.