Visto che nessuno scrive niente qui ho deciso di metterci il bg di un mio pg (ma che è uno sciogli-lingua? ) che feci un pò di tempo fà.......
eccovelo:

NOME: Alysia CLASSE: guerriero SESSO: M RAZZA: umana CAPELLI: castani lunghi

Alysia è il nome che fu scelto per me, lo stesso che aveva mia madre e la madre di mia madre e che ormai da generazioni veniva usato dalla mia famiglia. Da sempre gli uomini come mio nonno e lo stesso mio padre si occupavano del mercanteggio di oggetti d’arte e di valore, ricavando così dei buoni guadagni in grado di mantenerci.
La mia vita fino a 15 anni è trascorsa piacevolmente, ricordo ancora le lunghe serate trascorse all’ ingresso di casa, aspettando mio padre che tornasse dai suoi lunghi viaggi che faceva da buon mercante che era, mentre mia madre con una grazia indescrivibile pizzicava le corde della sua arpa facendole vibrare in una melodia triste ma piena di speranza.
Ma i momenti felici sono solo poche gocce in un mare di tutt’altre emozioni, emozioni che non auguro di provare a nessuno, poiché io le ho provate in un turbinio di eventi che hanno tremendamente sfasciato la vita della mia famiglia…… Tutto ebbe inizio un giorno, al tramonto, quando la luce finisce; mio padre era in viaggio ormai da parecchi giorni per un affare che avrebbe portato grossi guadagni ma all’insaputa di tutti anche grosse sciagure; come sempre io lo aspettavo felice, impaziente di abbracciarlo sorridendoli ogni volta, e come sempre ogni sera allungavo lo sguardo per cercare di scorgere la sua figura familiare che si avvicinava verso casa; ma quella sera non fu così….scorsi nel crepuscolo un gruppo di uomini che trasportavano qualcosa avvicinandosi lentamente, con passo pesante; un unico pensiero era nella mia mente:” è arrivato! Finalmente mio padre è tornato!” , corsi il più velocemente possibile verso il gruppo di uomini mentre mia madre si affacciava alla porta con sguardo incuriosito; i miei passi però rallentavano sempre di più man mano che mi avvicinavo agli uomini, e il mio cuore batteva all’unisono quasi volesse scoppiare in mille diversi stati d’animo che mi assalivano facendomi sudare freddo, lo spettacolo che mi si presentò davanti non me lo scorderò mai…..il gruppetto di uomini (probabilmente amici di viaggio di mio padre) avevano delle ferite profonde su tutto il corpo ma nonostante tutto erano riusciti a trasportare in una rozza barella il corpo ormai inanime di colui che avrei voluto riabbracciare.
Rimasi impietrita, all’inizio non capivo che cosa era successo, gli uomini si fermarono mentre sentivo in lontananza il grido disperato di mia madre echeggiare nel cielo, un lampo improvviso squarciò le tenebre ed il bagliore di luce mi fece scorgere per un attimo lo sguardo vuoto di mio padre…..le lacrime iniziarono a solcarmi il volto, piansi ed il cielo pianse con me…..rimasi lì, immobile, mentre la pioggia mi bagnava gli abiti….i gridi disperati di mia madre si confondevano con i tuoni del temporale ma quando questo finì egli continuava a gridare a squarcia gola ed io, abbracciata al corpo del mio defunto padre ormai portato in casa, non riuscivo più a staccarmi da lui.
In seguito si venne a sapere che il gruppo di commercianti venne assalito durante il viaggio di ritorno; un solo uomo, ben armato e con molta esperienza riuscì a uccidere mio padre, ferire gravemente i suoi amici e rubare tutto ciò che erano riusciti a prendere dal grosso affare, tutti oggetti di alto valore…..
Per un anno io e la mia famiglia riuscimmo a cavarcela grazie alle mercanzie invendute che erano rimaste in casa, ma ben presto gli oggetti finirono e gli ultimi 3 anni della mia vita sono stati angoscianti; vivevamo infatti grazie alla sola generosità degli amici di mio padre che erano sopravvissuti all’imboscata e che si erano offerti di donarci monete e quant’altro utile potesse servirci, nel limite del loro possibile, che comunque non bastava di certo.
Potevo percepire ogni giorno che passava la tristezza di mia madre e potevo vederla riflessa nei suoi occhi ormai spenti, come spenta era la sua voglia di suonare l’arpa di cui tanto era innamorata, ma ormai quello strumento era morto per lei, come del resto il suo unico amore.

Così, a 19 anni, ho preso una decisione, saggia o non saggia non spetta a me deciderlo, sono l’unica che può salvare mia madre e me stessa….certo non ho un buon talento nell’arte del commerciare ma ho una innata dote in quella del maneggiare spade e armi, avrò bisogno molto allenamento ma un giorno sarò forte e capace di difendere me stessa e la mia famiglia……...