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Thread: Uno a parte per la mia Fiorentina

  1. #1
    [-- Bannato --] Triagon's Avatar
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    Mar 2004
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    Default Uno a parte per la mia Fiorentina

    Apro un thread e posto una ricostruzione utilizzando i testi e anche i commenti de Il Giornale della faccenda intercettazioni sulla fiorentina, fatto da un tifoso viola e pubblicato su Fiorentina.it
    In gran parte riprende e sviluppa commenti che ho anche io postato sia qui sia da altre parti
    Proge solo di leggerlo (fazioso o non fazioso che sia) per farsi una idea del potere che il modo di presentare di parlarne in tv e di mettere gli omissis nelle frase intercettate possa mutare il senso stesso delle frasi
    COn questo dico che se poi c'e' altro in futuro da leggere valutero' e se colpevole giudichero' tale dvd ma per ora rimango della idea che si evince nel brano seguente.

    P.s. Saku ci sei? perche nn ho letto nessun tuo commento su sta vicenda per ora..


    da Fiorentina.it http://www.fiorentina.it/notizia.asp...644&Posizione=

    RIGUARDO ALLA FIORENTINA: UNA MOLTO DIVERSA RICOSTRUZIONE DEI FATTI Punto cruciale: possiamo facilmente ingannare la mente, più o meno in buona fede, con associazioni solo apparentemente vere. Una non troppo breve ma necessaria premessa: le nude parole trascritte sulla carta non potranno mai rappresentare una prova inequivocabile, specialmente se "tagliate e cucite" a piacere, se decontestualizzate, rimontate e interpretate secondo la nostra personale visione della realtà dei fatti, senza neppure avere la possibilità di ascoltare il tono con cui sono state dette. Provate a montare a vostra discrezione, magari in maniera maliziosa, una conversazioni tra due persone qualsiasi, a trascriverle e poi farle leggere a qualcuno chiedendogli di dare una opinione su come, secondo lui, si siano realmente svolti i fatti. Per una strana eppure naturale tendenza pessimistica degli uomini, la grande maggioranza tenderà a interpretare le cose nella versione più maliziosa e negativa, e qualora questa loro ipotesi venga poi appoggiata da una terza e più autorevole opinione, si convinceranno che quella ipotesi è assolutamente giusta e non riusciranno più neppure a concepire un’altra versione dei fatti! Nel caso delle intercettazioni riguardanti la fiorentina abbiamo proprio un esempio di come questo possa facilmente accadere. Qui, in più, abbiamo anche quel meschino sentimento di rivalsa nei confronti dei "buoni", di quelli che non ci stanno, di quelli che provano a fare qualcosa di diverso; questi non appena cadono o sembra che siano caduti, eccoli subito avvolti da una nube di nani ghignanti che esclamano in coro, pieni di soddisfazione: guardatelo, voleva cambiare le cose, voleva fare il paladino dei poveri! Ed è così che le nostre microbiche vite possono essere salve: vedete, dicono, non si possono cambiare le cose, che cerca di farlo è soltanto un ipocrita e, per questo, peggiore degli altri! Ma veniamo alle intercettazioni e all’inganno di cui parlavo all’inizio. Nella prima parte di queste possiamo leggere di una evidente vessazione nei confronti della famiglia Della Valle per i soliti noti motivi. In sostanza si cerca di colpirli per farli addivenire a più miti consigli. Ma i Della Valle resistono. A questo punto si tenta l’approccio "amichevole", da infingardi compagni di avventura solidali e comprensivi. Ed è proprio a questo punto che noi lettori veniamo ingannati, più o meno coscientemente. Siamo infatti portati a fare la seguente veloce e inconscia associazione mentale: ma guarda questi Della Valle prima lottano contro il sistema e poi SCENDONO A PATTI, si allineano, entrano in rapporti con il lupo cattivo… Il problema è che, come Diego Della Valle ha continuamente ripetuto fino ad oggi, LORO NON SAPEVANO CHI ERA IL LUPO. Loro non conoscevano, ovviamente, tutte le telefonate tra Moggi, Giraudo e Mazzini in cui venivano derisi e sbeffeggiati, dove si tramava contro di loro per screditarli pesantemente… Quindi, quelle telefonate tra Mazzini e Della Valle, tra Moggi e Della Valle etc.., rappresentano soltanto l’accoglienza di una falsa solidarietà da lupi, da parte di chi non sa più da dove arriverà il prossimo colpo; tanto più che questa falsa solidarietà si manifesta addirittura nella persona del vicepresidente federale, per di più fiorentino… Chi di noi poteva immaginare che fossero coinvolti persino i vertici federali e arbitrali? Vi è dunque una evidente manovra di aggiramento per tendere il tranello decisivo da parte di questa losca combriccola, nella quale i Della Valle, con una buona dose di ingenuità di cui "i buoni" non mancano mai, vengono facilmente irretiti. In questo, il metodo ricorda molto le modalità mafiose. Prima ti mettono in condizioni di disperare che ci sia una via di uscita, senza per altro che tu abbia la possibilità di sapere che sono loro stessi ad averti messo in quella condizione; quindi si presentano come i possibili salvatori, non prospettandoti un comportamento illegale ma semplicemente "facendo quello che bisogna fare", per poi infine pretendere la restituzione del favore al momento del bisogno. I proprietari della Fiorentina stavano solo cercando di salvare la squadra da un baratro preparato ad hoc da poteri invisibili cercando chi li potesse LEGITTIMAMENTE aiutare; infatti, e fate ben attenzione, nelle intercettazioni non ci sono mai richieste dei Della Valle tese a perseguire un qualsiasi illecito, cosa che sarebbe stata di gran lunga il modo più semplice di condurre le cose, anche perché, ricordiamolo i Della Valle non sapevano di essere intercettati e quindi avrebbero potuto esprimersi in modo molto più chiaro (e non ci vengano a dire che era un fatto di prudenza criminale, viste tutte le altre numerose e più che evidenti affermazioni di coloro che in questa faccenda l’anima sporca ce l’avevano davvero! vedi tra le altre, le designazioni arbitrali e l’episodio di Paparesta). A questo punto, però, è stato con molta faciloneria detto, i Della Valle sono allo stremo, non ce la fanno più a resistere e cedono alle profferte truffaldine della "cupola". Ma quali profferte truffaldine? Queste? "Bisogna che Paolo Bergamo abbia un minimo di attenzione verso il caso Fiorentina, il che vuol dire non fare niente di strano se non quello di essere tutelati per la realtà che è la Fiorentina. Tutto qui. Però come tu li hai infamati a bestia, tu vieni a Coverciano in una stanzina riservata e tu gli dici: «Caro Paolo guarda che noi forse abbiamo sbagliato… però siamo la Fiorentina, siamo i Della Valle, siamo persone perbene, da voi noi vorremmo essere tutelati." In questo caso, non vi sembra che si stia soltanto seguendo i consigli di un responsabile della federazione? Non erano forse stati gli stessi tifosi della Fiorentina, compresi i giornalisti, a sollecitare la famiglia Della Valle perché si facesse sentire presso gli organi competenti? E non è forse questo quello che avviene? Adesso tutti si scandalizzano che i Della Valle abbiano parlato con il designatore arbitrale, ma se è proprio questo che tutti avevano richiesto, ma se è proprio questo che tutti facevano? Tutti. I Della Valle sono talmente nuovi e ingenui che si meravigliano pure, ma d’altra parte è il vicepresidente federale che lo consiglia, no? Lo fanno tutti, quindi questo deve essere il metodo, questa deve essere la prassi. Dunque se illecito c’è stato, illecito deve esserci per tutte le altre squadre di serie A e B! E veniamo alle intercettazioni più scottanti quelle che dimostrerebbero che c’è stato una richiesta di illecito da parte dei dirigenti della Fiorentina. Riportiamo l’articolo più significativo al riguardo, quello de Il Giornale e proviamo a fare noi qualche nota in margine…: L’ACCORDO È FATTO Il giorno dopo Mencucci, dopo aver parlato con i Della Valle e aver ottenuto l’impegno a deporre le armi verso il sistema, alle 17,28 richiama Mazzini per fare il punto sull’armistizio. I due scelgono un improbabile «codice cifrato» (CARINO IL "CODICE CIFRATO": SE IL GIORNALISTA ASCOLTASSE LA METÀ DELLE CONVERSAZIONI IN CITTÀ DOVREBBE SUPPORRE CHE I FIORENTINI PARLINO TUTTI IN "CODICE CIFRATO"!), parlando di Diego come «il buco», probabilmente temendo - a ragione - di essere intercettati (E NONOSTANTE QUESTO CONTINUANO A PARLARE PER TELEFONO…). «Senti ho parlato - attacca il dirigente viola - con il "buco" e il fratello. Loro mi dicono… "ma noi mica vogliamo fare la… la guerra, adesso". Ma ho detto, vabbè però le dichiarazioni che lasciamo intendere, anche ieri insomma, sono di tutt’altra natura (il riferimento è ai violenti strali contro l’arbitraggio di Nucini, ndr), per cui gli ho detto signori, qui non si sta a fare la guerra o non guerra… io dico, noi nel caso in cui… rimaniamo comunque su (in seria A, ndr) siamo disposti a fare un patto d’onore che noi assolutamente non incideremo per cambiamenti? (Della Valle, ndr) (IN ALTRI RESOCONTI SEMBRA INVECE CHE QUESTA FRASE SIA STATA PRONUNCIATA DA MENCUCCI… VOGLIAMO METTERCI D’ACCORDO?…) ha detto: non vedo qual è il problema! Senz’altro sì! Ho detto no… attenzione. Perché questo è un discorso di patti di ferro e quindi… dove io mi espongo in prima persona! Cioè se io porto una notizia di questo genere, per me deve succedere in questo modo in tutti i modi! Se poi invece si va giù (in serie B, ndr), ognuno è libero di fare quel che gli pare perché… a questo punto è libero!». (TUTTO QUESTO OSCURO DISCORSO MI RICORDA MOLTO UN PEZZO DI WOODY ALLEN RIGUARDANTE LE INTERCETTAZIONI, INTITOLATO "UNO SGUARDO SULLA MALAVITA ORGANIZZATA" IN "SAPERLA LUNGA", VI CONSIGLIO DI LEGGERLO…)" Mencucci per dimostrare che il patto è siglato, ricorda che « … (QUESTII PUNTINI PER COSA STANNO?) anche le dichiarazioni di ieri sono in linea con questa cosa» (FRASE DAVVERO INEQUIVOCABILE, NO?….MAH…). Il riferimento è alle affermazioni fatte il pomeriggio precedente da Diego Della Valle all’assemblea di Lega. Molto più concilianti, a rileggere l’Ansa di quel giorno: «D’altra parte, a fine campionato, non siamo in quella posizione perché gli arbitri ci hanno messo lì, ma per una serie di circostanze negative che sono problemi di casa nostra». Mazzini e Mencucci devono solo perfezionare l’accordo con l’incontro tra Della Valle e il designatore Paolo Bergamo, e ipotizzano di cominciare il tutto con una telefonata. Il dirigente viola spiega di aver già preallertato il presidente onorario della Fiorentina: «Ho detto: caro "buco" (ANCORA IL CODICE CIFRATO…), ti telefonerà… insomma… ti telefonerà quello con cui siamo rimasti d’accordo…». ARIA NUOVA IN CASA VIOLA Fatto il patto per salvare la Fiorentina (CAPOLAVORO: QUALCUNO SA DIRMI DA DOVE SI EVINCE O IN COSA CONSISTE ESATTAMENTE IL "PATTO"?) , bisogna raccoglierne i frutti. Mazzini non perde tempo e consiglia a Mencucci di prendere contatti con Campedelli, presidente del Chievo, squadra che la Fiorentina incontrerà qualche giornata dopo: «Se fossi in te farei anche un incontro co’ l’uomo di Verona, eh!». (VORREI RICORDARE CHE IL CHIEVO ERA IN LOTTA CON LA FIORENTINA PER LA SALVEZZA E NON CAPISCO QUALE ACCORDO POTEVA ESSERCI, VISTO CHE LA FIORENTINA DOVEVA VINCERE E IL CHIEVO NON POTEVA PERDERE…)«Va bene, dai», ribatte il dirigente viola, che però al momento preferisce pensare alla trasferta immediatamente successiva, quella di Bologna. Mazzini chiede chi sia l’arbitro, Mencucci gli dice che è Bertini, e l’alto dirigente della Federcalcio quasi esulta: «Un grande amico!». Il viola non è convinto (MA NON SI ERANO MESSI D’ACCORDO PRIMA?), ricorda che la Fiorentina con il fischietto di Arezzo ha sempre perso. «Potrebbe essere una ragione per cambiare - commenta sornione (NOTEVOLE L’AGGETTIVO, EH?) il vice di Carraro - questo è un grande, vero, eh!». Il 24 aprile al Dall’Ara finisce 0-0 (MA VA? QUESTI DEBOLI POTERI FORTI…). Sembra solo un brodino, ma quel pareggio permetterà ai viola di avere la meglio negli scontri diretti con i rossoblù, battuti all’andata, e condannerà il Bologna, finito a pari punti con Parma e Fiorentina, allo spareggio con il Parma che spedirà i felsinei in serie B (ERRORE: A DECIDERE È STATA LA CLASSIFICA AVULSA NON LO SCONTRO DIRETTO…). I Della Valle - secondo i carabinieri - si sono piegati, la Fiorentina rialza la testa. E Mazzini scherza con Mencucci al telefono la mattina del 25 aprile: «…c’è l’ufficio indagine che vi sta cercando, dove siete?… l’ultimo quarto d’ora una vergogna nazionale». I due conversano amabilmente (CARINO ANCHE QUESTO AGGETTIVO, CREA TUTTO UN CLIMA…) del nuovo atteggiamento degli arbitri nei confronti dei viola: «Il clima mi è sembrato ottimale…», chiosa Mazzini, elogiando Bertini: «L’aretino… l’aretino è stato bravo» (UNA FRASE DAVVERO TERRIBILE, EH?….). I BUONI PAGATORI I «nemici» Della Valle si sono ammansiti. Mazzini il 26 aprile ne informa l’amministratore delegato della Juventus, Antonio Giraudo, in una telefonata intercettata alle 17,25. «Mi han cercato i fratelli Della Valle, perché voglion salvarsi», spiega il vicepresidente federale al dirigente bianconero, che si dice interessato a incontrarli per risolvere alcune comproprietà. «Naturalmente anche loro saranno quelli che poi avuta la grazia, gabbato lo santo», dice Mazzini temendo che i padroni della Fiorentina, ottenuta la permanenza in A, tornino polemici. «Però devo dire - prosegue - che perderli come pagatori in serie A mi dispiace anche. Questi i soldi ce li hanno davvero, per cui se si potesse… te pensaci a come fargliela pesare. Vedrai che chiederanno anche a te di aiutarli». (FATE ATTENZIONE: TUTTE PERSONE CHE PARLANO DI ALTRI E A COME INCASTRARLI…MA ANCORA NESSUNA PROVA DI ILLECITO…) Ancora il vice di Carraro racconta di aver rimproverato al patron della Fiorentina le sue posizioni, ottenendone una resa incondizionata: «Io gli ho detto, amico mio ma il tuo uomo di riferimento che è Giancarlo Abete, ed è un’offesa per me, questo va sempre a dire di cambiar tutto, c’è da mandar via i designatori, fate tutte le dichiarazioni contro… ma la gente come fa a volervi bene!? Allora lo sai cosa m’ha detto? Ma noi non vorremmo mai perdere delle persone con una così grande esperienza e una grande abilità come Paolo Bergamo». I due ridono, Mazzini sintetizza la disperazione dei Della Valle: «Ora sono alla rivoltella, Antonio, si sentono cadere la terra sotto i piedi» (LA MANOVRA DI AGGIRAMENTO SI STA PER CHIUDERE; RICORDATEVI CHE I DELLA VALLE NON SANNO NIENTE DI QUESTI CACHINNI DA STREGA, CREDONO ANCORA CHE GIUSTIZIA POSSA ESSERE FATTA…). Il vicepresidente della Figc alle 19,38 informa del colloquio con Giraudo anche Mencucci. Ma prima gli garantisce che sta tentando di sensibilizzare il sistema calcio alla causa viola, parlando anche con Galliani, in modo da metter via le inimicizie «facendo prevalere l’utilità che questi due finocchi stiano nel calcio», ma «nel giro giusto» e non «tramite Zamparini e tutte queste seghe» (ALTRE MANOVRE PER CHIUDERE IL TRANELLO…). «Antonio Giraudo - conferma poi Mazzini a Mencucci - m’ha detto che lui e Luciano si incontrano con Diego Della Valle giovedì per le comproprietà, ma è una scusa! Parleranno del problema della Fiorentina. Anche a loro ho fatto sapere che pur essendo questo una testa di cazzo però Firenze merita tarà, taratà e taratà… e li ho convinti» (ANCORA MANOVRE…). CHI COMANDA DAVVERO Sabato 30 aprile c’è Fiorentina-Milan. La Juve tifa viola, dice Mazzini, che racconta di «Loggione» (?) (Moggi) che «ha detto viva Fiore». Ma poi il vice di Carraro spiega a Mencucci che bisogna entrare nel novero del gruppo che decide. Perché altrimenti ci si trova in mezzo a uno «scontro tra poteri forti dove gli unici che non hanno nessun potere siete voi» (NON VI PARE TUTTO APPARENTEMENTE LEGITTIMO ANCORA UNA VOLTA?). Quattro giorni dopo al Franchi, arbitro De Santis, passa per 2-1 il Milan. E poco prima di mezzogiorno del 2 maggio Diego Della Valle chiama Moggi. Lucianone commenta la sconfitta, attacca De Santis e fa capire lui da che parte sta: «Ma senti un po’ Diego, la squadra ha giocato bene ma l’arbitro vi ha fatto un culo, ragazzi! Noi abbiam fatto casino per voi». E a Mister Tods che appare rassegnato («che vuoi fare lì Luciano? Noi siamo sotto schiaffo, c’è poco da fare» (QUESTO DIMOSTRA CHIARAMENTE CHE DIEGO DELLA VALLE NON HA ANCORA IDEA DA DOVE ARRIVINO GLI ATTACCHI, NO?)), Moggi replica duro: «Stai addosso anche a quelli che ti dissi l’altro giorno, senza fa grosse cose ufficiali, tanto le abbiamo fatte noi, ci siamo incazzati noi per voi. Ma con quelli lì ti devi incazzare! O per lo meno cerca di fa la faccia buona ma fagli capire che in questa maniera non si fa». Della Valle è sollevato, sente Moggi amichevole e motivato. E a proposito dei torti arbitrali dice a Lucianone: «Noi non abbiam voluto dir nulla perché vogliamo che la squadra, adesso, conti sulle sue forze! Il resto lo… lo facciamo in privato, no?» (QUI SIAMO SUBITO PORTATI A PENSARE: ECCO L’INCIUCIO. IN REALTÀ È CHIARO CHE LE MOSSE PER LECITE CHE SIANO, E STO PARLANDO DI QUALSIASI MOSSA, FATTA DA QUALSIASI SOCIETÀ PER DIFENDERE E TUTELARE LA PROPRIA SQUADRA NON VERRÀ MAI SBANDIERATA AI QUATTRO VENTI MA VERRÀ SEMPRE FATTA… IN PRIVATO!). Moggi concorda: «Pensiamo a salva’ la Fiorentina, dai, dai!» (DI NUOVO L’AMICONE CHE SI PREOCCUPA DELLE SORTI DELLA FIORENTINA… ANCHE QUI COMUNQUE, ANCORA NESSUN ILLECITO, SOLTANTO UNA FRASE CHE VUOL DIRE TUTTO E NULLA…). C’ERAVAMO TANTO ODIATI Ancora il 2 maggio. Innocenzo Mazzini è al lavoro per far finalmente incontrare Bergamo e Della Valle. Chiama il designatore per aggiornarlo sugli sviluppi. «Mi sono già mosso per quella storia» (?), spiega il dirigente federale. Bergamo capisce al volo. I due stabiliscono a che numero e a che ora Della Valle dovrà chiamare il capo dei fischietti. Poi Mazzini chiama ancora Bergamo per confermare di aver parlato col presidente della Fiorentina e dice di avergli detto: «Guarda Diego, la questione è così delicata, il momento così importante, il tutto sempre sotto occhi di tutti, che non ci si può altro che parlare tra persone vere. E le persone vere sono lui, io e te. Basta» (OVVIAMENTE SI PREOCCUPA DI NON SPUTTANARSI, VISTO CHE IL DIAVOLO FA LE PENTOLE MA NON I COPERCHI…). Bergamo è soddisfatto. Mazzini lo avvisa: «Lui alle 9 ti telefona». Della Valle è quasi puntuale. Alle 21,13 il telefono a casa del designatore squilla. Il patron viola prudentemente dice: «Avrei chiamato anche prima…» Poi va dritto al sodo: «Quando tocchiamo dei mondi nuovi ci dobbiamo preoccupare anche perché non conosciamo bene tutto, capito?» (INSOMMA, NON SA CHE TUTTI PARLANO CON IL DESIGNATORE ARBITRALE E CHE POTEVA FARLO ANCHE LUI, COME SUGGERITO, RICORDIAMO DALLO STESSO VICEPRESIDENTE FEDERALE DI CUI, FINO A QUEL MOMENTO, CERTO NON SI SOSPETTA POSSA ESSERE QUEL GOLIARDICO MALANDRINO CHE INVECE NOI, ADESSO, SAPPIAMO ESSERE…) . Bergamo capisce: «È vero, il nostro è un mondo difficile come tutti i mondi, poi è ancora più avventuroso capirlo fino in fondo anche perché è un mondo molto variopinto molto molto fatto di personaggi un po’ strani…». I due si confortano sul fatto che bisogna fidarsi «tra pochi». Della Valle scopre le carte (TADAAAA!!). E parla dell’incontro concordato con Mazzini.«Io poi ho chiesto appunto quando lei aveva mezz’ora, volevamo prenderci un caffè, parlare anche un po’, mi serve anche per capire no, come vede certe cose, come aspetta lei il futuro del calcio i prossimi anni e poi noi dobbiamo anche in questo senso con mio fratello fare delle riflessioni un po’ di lungo periodo, no?…» (IDEM COME SOPRA, E ANCORA NESSUN ILLECITO, A MENO CHE, COME GIÀ DETTO, NON SI SIA DISPOSTI AD AMMETTERE CHE TUTTE LE ALTRE SQUADRE DELLA LEGA ABBIANO COMMESSO UN ILLECITO…COME SI VEDE STA TUTTO NELLA INTERPRETAZIONE CHE VOGLIAMO DARGLI… TENIAMO ANCHE CONTO CHE NON STIAMO ASCOLTANDO IL TONO DI QUELLO CHE VIENE DETTO, COSA CHE NEL LINGUAGGIO PARLATO È DI FONDAMENTALE IMPORTANZA…). Il messaggio, a detta degli inquirenti, viene recepito. La riservatezza necessaria anche. Nessuno oltre ai due, massimo tre con Mazzini, dovrà presenziare. Una prova per i pm della condotta illecita (BENE, QUINDI LA MAGGIOR PARTE DEGLI INCONTRI NELL’AMBITO DEL CALCIO E NON SOLO DOBBIAMO RITENERLI ILLECITI…!). Si prendono accordi, «magari, o mercoledì o giovedì sera da qualche parte per stare un po’ insieme…». Partono telefonate incrociate di congratulazioni reciproche. Il vice di Carraro «dimostrando ancora una volta tutta la sua pervicacia criminale (!!)», scrivono i pm, immediatamente pensa al luogo assolutamente sicuro ove poter fare l’incontro. Si parla del museo del calcio a Coverciano, di sera tardi: «Io ci ho le chiavi… si va lì e non ci vede nessuno!…». Il resto è cosa nota. L’incontro non avviene al buio ma a pranzo a Villa La Massa a Bagno a Ripoli (MA VA! COSA È ACCADUTO ALLA "PERVICACIA CRIMINALE"? MAGARI DELLA VALLE NON HA ACCETTATO? MA D’ALTRA PARTE CHE IMPORTA, L’IMPORTANTE È CHE NEI NOSTRI ORECCHI RIMANGA LA FRASE PERVICACEMENTE CRIMINALE PRONUNCIATA DA MAZZINI, NO?), comunque lontano da occhi indiscreti (EH, BÈ, UN RISTORANTE PUBBLICO…PER ESSERE CORRETTI AVREBBERO OVVIAMENTE DOVUTO FARLA IN PIAZZA DUOMO, SUGLI SCALINI DELLA CATTEDRALE…). Succedono tante altre cose, belle e brutte per Della Valle (ANCORA QUESTI DEBOLI POTERI FORTI). Dopo la vittoria a Verona contro il Chievo per 2 a 1 (arbitro Dondarini) (QUI CONVIENE FARE UNA BELLA NOTA: DONDARINI È L’ARBITRO CHE PRIMA HA SCHIANTATO LA SAMPDORIA CONTRO LA JUVE, E POI PER RESTITUIRE IL MALTOLTO HA SCHIANTATO LA FIORENTINA CONTRO LA SAMP… INOLTRE A VERONA C’È SÌ UN EPISODIO DUBBIO A FAVORE DEL CHIEVO MA CE N’È UN ALTRO A FAVORE DELLA FIORENTINA, IL RIGORE SU BOJINOV….), Mazzini dice a Mencucci: «Quando ci si mette le mani noi…». Poi, però arrivano i pareggi con l’Atalanta in casa e a Roma con la Lazio che inguaiano di nuovo i viola (MA VA! DI NUOVO I DEBOLI POTERI FORTI, CHE UNA VOLTA FUNZIONANO E L’ALTRA NO… SIAMO PERSINO ARRIVATI A PENSARE CHE UNA PARTITA COME LAZIO FIORENTINA POTESSE ESSERE TRUCCATA!! FRANCAMENTE, NON CREDO CHE CI SAREBBE STATA UNA OCCASIONE MIGLIORE DI QUELLA PER DARE UNA MANO ALLA FIORENTINA SENZA NEPPURE SPORCARSI MINIMAMENTE LE MANI!). Si sfiora lo psicodramma. Mencucci e Della Valle si sentono presi in giro, traditi. La Cupola si attiva. Bisogna «aggiustare» Lecce-Parma, decisiva per le sorti della Fiorentina. Ci pensa l’arbitro «moggiano» per eccellenza, Massimo De Santis: in Puglia finisce 3-3 (RICORDIAMO CHE IL LECCE DI ZEMAN NON ERA ANCORA SALVO E NON POTEVA PERDERE, CHE LA GARA NON HA AVUTO EPISODI DUBBI, SE NON SI VUOLE CONSIDERARE TALE IL GOL ANNULLATO AL PARMA PER UNA EVIDENTE CARICA AL PORTIERE… PER QUANTO RIGUARDA POI I CONTATTI CON CORVINO, E VOLENDO PERCHÉ NO ANCHE CON STOVINI, NON VI PAIONO SACROSANTI? RACCOMANDARSI CHE UNA SQUADRA SE LA GIOCHI FINO IN FONDO È IL MINIMO CHE UNO POSSA FARE PER TUTELARE LA PROPRIA SQUADRA, O NO?!), Firenze resta in A. Missione compiuta. (BEL LAVORO, SHERLOCK!) Fonte: IL GIORNALE (CHE NOTORIAMENTE HA GRANDE SIMPATIA PER I DELLA VALLE, COSÌ COME LA GRANDE TESTATA GIORNALISTICA "IL ROMANISTA"…) Ci sono poi altre intercettazioni che rivelano come le stesse possano essere manipolate a piacere: […Secondo Mencucci c’era qualcuno che voleva fare la guerra senza chiedere l’aiuto di Moggi (ORA LEGGETE ATTENTAMENTE E DITEMI DA CHE COSA SI DOVREBBE RICAVARE TUTTO CIÒ). Il dirigente viola racconta di un faccia a faccia tra Mister Tods e il Dg della Fiorentina, Fabrizio Lucchesi: «Il nostro direttore generale - dice Mencucci - stamani ha raccontato al patron cose anche abbastanza gravi di cui il patron ha detto: guardi io di queste cose non voglio nemmeno sentir parlare…(CAPITO?!!!)». Mazzini chiede lumi, il dirigente della Fiorentina risponde evasivo: «Il fatto è che c’è, a questo punto del campionato, ci sono strane cose e questo e questa cosa… lui, evidentemente lui è nel settore eh insomma…» (LA FRASE È DAVVERO DI UNA CHIAREZZA CRISTALLINA, VERO?… BEH…MAH…) . La frase è criptica (MA VA!) ma Mazzini - annotano i carabinieri (allora sarà vero…) - capisce al volo che si parla di incontri accomodati. Sconsiglia il metodo, e suggerisce una ricetta alternativa. «Comprare le partite - dice il vice di Carraro - non va mica bene, qualunque cosa si può fare, importante e vera è quella dell’effetto operato, cioè si manda un arbitro che ti dia il 50 per cento, cioè di più non c’è da fare eh…». Mencucci si lamenta ancora di Nucini, sostiene che l’arbitraggio favorevole al Messina è stato persino troppo smaccato, allora Mazzini dopo un po’ taglia corto: «…che cazzo devo fare io, dimmelo!». Secondo Mencucci Della Valle vorrebbe togliersi la «maledizione» arbitrale senza sporcarsi le mani (ANCHE QUI LEGGETE DOPO E DITEMI DA CHE COSA SI RICAVEREBBE QUESTA AFFERMAZIONE GRATUITA…). «…probabilmente quello che voleva dire è che vogliamo rispetto(!) per avere esattamente quello che ci meritiamo in campo (!) ma non essere svantaggiati…». Mazzini spiega che niente è gratis: «…ecco su questo non ci sono dubbi, ma io ti ripeto un’altra volta, ma te cosa hai fatto per fare in modo che questo succeda ? (…) Allora vuol dire che tu hai intenzione di cambiare registro secondo me. Per cui cambiare registro non vuol dire mica andare a comprare le partite (!)… io non ti dirò mai di farlo… non devi mai fare troiai che ti propone il tuo direttore generale, mai! mai!…»….da Il Giornale] A questo punto la domanda finale è: si sta creando un pensiero unico nell’opinione pubblica? Indirizzato ad hoc? Strano che si sentano commenti quasi concilianti riguardo alla Juventus e invece un estremo accanimento verso la Fiorentina di Della Valle… Ma d’altra parte si sa… la caduta dei "buoni" è sempre una gran soddisfazione per tutti.



    Inviato a fiorentina.it da Marco
    Last edited by Triagon; 18th May 2006 at 12:12.

    "Per me Berlusconi era proprio come un parente. La fiducia che aveva in me era pari a quella che io avevo in lui e nella sua famiglia. A Berlusconi ci voglio bene, fino a oggi. E' una persona onesta, scrivetelo" (Vittorio Mangano, boss mafioso del clan Porta Nuova, già "stalliere" nella villa di Arcore e poi condannato per traffico di droga e omicidio, Corriere della sera, 14 luglio 2000)

  2. #2
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    ora che so che leggi pure te fiorentina.it devo capire il tuo che ti insulto un po!!!!
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  3. #3
    [-- Bannato --] Triagon's Avatar
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    In che senso?
    se nel senso di quello che penso su tutta la vicenda lo ho gia espresso nei 2 post su intercettazioni.
    Credo e non perche lo dice il presidente della fiorentina che in sta storia, per ora per inciso ovvero allo stato attuale dele cose che si sa, la fiorentina nn sia collusa che non abbia cercato di aggiustare risultati e che nn sapesse e non conoscesse il cosidetto sistema moggi, anzi credo che identificasse il nemico in galliani per ovvi motivi e di fatti a galliani nn si e' nemmeno rivolta per sentire che tempo faceva.

    "Per me Berlusconi era proprio come un parente. La fiducia che aveva in me era pari a quella che io avevo in lui e nella sua famiglia. A Berlusconi ci voglio bene, fino a oggi. E' una persona onesta, scrivetelo" (Vittorio Mangano, boss mafioso del clan Porta Nuova, già "stalliere" nella villa di Arcore e poi condannato per traffico di droga e omicidio, Corriere della sera, 14 luglio 2000)

  4. #4
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    nel senso che ti insulto per sport :>, io fino a che la magistratura non dice che sono colpevoli li ritengo innocenti :>
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  5. #5

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    Quote Originally Posted by Acheron
    io fino a che la magistratura non dice che sono colpevoli li ritengo innocenti
    ...basta che non si tratti di juventini, che allora vale il principio opposto, giusto o Coerenti Fiorentini? +

  6. #6
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    Quote Originally Posted by Wayne
    ...basta che non si tratti di juventini, che allora vale il principio opposto, giusto o Coerenti Fiorentini? +
    caschi male con me fino a che non sono dichiarati colpevoli sono innocenti anche loro


    ciuccia as usual
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  7. #7
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    E bhè...

  8. #8
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    Tria abbi pazienza ma quando devi postare sta marea id testo fai prima a mettere un link perchè per come è organizzata l'impostazione del testo è una mattonata leggerlo .
    Prima di amare gli altri, devi amare te stesso.

  9. #9
    [-- Bannato --] Triagon's Avatar
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    si ora ho aggiunto link cosi o uno va sul sito o se cambiano tag della pagina rimane cmq qui, grazie.

    "Per me Berlusconi era proprio come un parente. La fiducia che aveva in me era pari a quella che io avevo in lui e nella sua famiglia. A Berlusconi ci voglio bene, fino a oggi. E' una persona onesta, scrivetelo" (Vittorio Mangano, boss mafioso del clan Porta Nuova, già "stalliere" nella villa di Arcore e poi condannato per traffico di droga e omicidio, Corriere della sera, 14 luglio 2000)

  10. #10
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    il succo del discorso qual'e'?



  11. #11
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    Un po lunga a sintetizzare analizza frasi momento e partite in cui vengono dette, viene riportato anche il commento fazioso del Il Giornale e l'autore del post ci fa commento suo, e' per fare capire che molte testate in sti giorni ricamano sulle frasi costruendo teoremi per andare contro dvd.
    La ricostruzione del'autore in gran parte conferma le cose che io gia dicevo in altre parti dle forum ed e' verosimilmente anche la linea difensiva di dvd.
    Certo tutto puo cambiare se esce altra roba, ma al momento i vari teoremi sbandierati su il romanista la stampa il giornale tutti peraltro ripresi da il romanista sono solo diffamatori con i commenti a latere e le conclusioni a cui arrivano.

    "Per me Berlusconi era proprio come un parente. La fiducia che aveva in me era pari a quella che io avevo in lui e nella sua famiglia. A Berlusconi ci voglio bene, fino a oggi. E' una persona onesta, scrivetelo" (Vittorio Mangano, boss mafioso del clan Porta Nuova, già "stalliere" nella villa di Arcore e poi condannato per traffico di droga e omicidio, Corriere della sera, 14 luglio 2000)

  12. #12
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    E' ovvio i giornali spesso esagerano, ma fanno bene visto lo schifo che era diventato il calcio, le partite erano inguardabili. Meglio qualche squalifica in più, poi per la giustizia civile e penale vale il principio di essere innocenti fino alla condanna definitiva, ma quella sportiva non ha tutto quel tempo, una volta acquisiti gli atti devono decidere in fretta.

    Non ho letto tutto il papiro che hai incollato qui, se non ho capito male afferma che le intercettazioni riportate nel caso della Fiorentina non sono chiare ma solo sospette ed c'è spazio per un'interpretazione diversa dai giornali. Spero che la giustizia sportiva possa avere i testi integrali delle intercettazioni prese nel contesto giusto, e quella ordinaria inoltre potrà attingere a altre prove provenienti da perquisizioni, testimonianze ecc

    Insomma ora si spara a zero su tutti, tra 1 mese la situazione sarà già molto più chiara. Per la Juventus ovviamente non vale lo stesso discorso, viste le intercettazioni molto chiare seguite dalla dimissione in blocco di tutti i dirigenti che è una ammissione di colpa.
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  13. #13
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    Beh chi ha voglia lo legga e poi mi sapra' dire

    "Per me Berlusconi era proprio come un parente. La fiducia che aveva in me era pari a quella che io avevo in lui e nella sua famiglia. A Berlusconi ci voglio bene, fino a oggi. E' una persona onesta, scrivetelo" (Vittorio Mangano, boss mafioso del clan Porta Nuova, già "stalliere" nella villa di Arcore e poi condannato per traffico di droga e omicidio, Corriere della sera, 14 luglio 2000)

  14. #14
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    Non entro nel merito del discorso dico solo a Glansy che le dimissioni del CDA non sono un ammissione di colpa ma un gesto dovuto che in Italia è poco abituale.
    Per me una persona indagata ha il dovere morlae di dimettersi. Se tuttavia questa viene letta come un'ammissione di colpa è evidente che questa azione (che all'estero è una sana abitudine) da noi non potrà mai attecchire.

    Ripeto non faccio un discorso nel merito della faccenda su cui ho espresso la mia opinione in diversi 3d e post... ma solo relativamente al discorso dimissioni.
    Quote Originally Posted by saltaproc View Post
    IO mi diverto se NOI vinciamo rubando
    se VOI vincete rubando non ci trovo un cazzo di fun
    Ciao Salta......
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  15. #15
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    I presunti favori a Della Valle

    L’accusa
    : "frode sportiva" per la giustizia penale, probabilmente "illecito sportivo" (anche se l’iter non si è ancora messo in moto ufficialmente) per quella del calcio. In sostanza, la Fiorentina avrebbe chiesto aiuto per truccare le partite, procurandosi, o tentando di farlo, un ingiusto vantaggio al fine di evitare la retrocessione in serie B.

    I fatti:

    32’ giornata

    E’ l’ultimo arbitraggio sfavorevole alla Fiorentina di una serie troppo lunga e costellata da errori marchiani per poter essere considerata semplice casualità: i viola sono raggiunti in casa dal Messina in pieno recupero e restano al terzultimo posto a 33 punti. Dietro di loro, Brescia (31) e Atalanta (28). Davanti, Chievo e Parma (34), Siena (36), Lecce (38), Bologna, Reggina e Roma (39). Per inciso, De Santis, che sarebbe uno dei perni del sistema Moggi, dirige Juventus-Inter, che termina con la sconfitta interna (0-1) dei bianconeri: con la contemporanea vittoria del Milan contro il Chievo, le due squadre sono appaiate in testa alla classifica con 70 punti.

    33’ giornata

    A Bologna finisce a reti bianche: arbitra Bertini, "l’aretino" che sarebbe "stato bravo" a detta del vice presidente federale, Innocenzo Mazzini, in una telefonata intercettata con Sandro Mencucci. Ma è una gara che scivola via stancamente, senza episodi dubbi. C’è chi insinua che, grazie a questo pari, i viola riusciranno a precedere i felsinei negli scontri diretti. Ma, a questo punto del torneo, nessuno pensa che il Bologna possa restare invischiato in zona-retrocessione. Basta guardare la classifica per rendersene conto: dietro alla Fiorentina, che sale a 34 punti, resta solo l’Atalanta (31). Insieme ai viola, Brescia e Parma. Davanti, Chievo (35), Siena (36), Lecce (38), Reggina e Roma (39), Bologna (40).

    34’ giornata

    Fiorentina-Milan è diretta da De Santis: un’occasione ghiotta, per Moggi, di cogliere due piccioni con una fava
    . Da un lato, interrompere la corsa del Milan, ancora a pari punti con la Juventus, dall’altro aiutare la Fiorentina: e invece finisce 1-2. Fra l’altro, l’arbitro avrebbe tre possibilità di indirizzare la gara, tutte aventi Stam come protagonista: nella ripresa, all’11’ egli viene ammonito per fallo su Miccoli, ma un’intepretazione rigida avrebbe potuto farlo considerare ultimo uomo e, dunque, farlo espellere. Successivamente, rischia il rigore per due episodi dubbi in area: prima, colpendo di mano, e in pieno recupero per un contatto con Pazzini. Un arbitro davvero ben disposto verso la Fiorentina ne avrebbe approfittato almeno una volta. In testa, le due del Nord restano appaiate a 76 punti. I viola sono penultimi a quota 34 e precedono l’Atalanta a 31. Davanti, Brescia (35), Chievo e Siena (36), Parma (37), Bologna, Reggina e Roma (40), Lecce e Lazio (41).

    35’ giornata

    Chievo-Fiorentina, la gara su cui sembrano concentrarsi molte attenzioni degli inquirenti: arbitra Dondarini e finisce 2-1 per i viola. Ma è ben curioso sostenere che l’arbitro abbia aiutato la Fiorentina: al 25’ della ripresa, sull’1-0 per i viola, Bojinov viene atterrato in area clivense. Un rigore di quelli che si possono dare o meno senza suscitare scandalo: quale occasione migliore per un arbitro, se davvero egli avesse voluto favorire una squadra? E invece, nulla. A pochi minuti dalla fine, i padroni di casa reclamano un rigore per fallo in mischia di Ujfalusi che si potrebbe tranquillamente fischiare. Ma, anche stavolta, Dondarini sorvola. Al termine della gara, questa la classifica: dietro ai gigliati, che hanno 37 punti, ci sono Atalanta (34), Brescia (35) e Chievo (36). Davanti, Siena (39), Parma e Roma (40), Bologna, Lazio, Lecce e Reggina (41).

    36’ giornata

    Fiorentina-Atalanta è diretta da Rodomonti: sarebbe un’altra occasione per favorire i viola, visto che l’Atalanta non è mai stata nelle grazie del Palazzo, ha poche speranze di salvezza e l’arbitro è tra gli accusati di far parte del sistema-Moggi. Ma, invece, finisce 0-0. Intanto, Roma e Lazio, in un derby che provoca la rabbia dell’Olimpico, che insulta i propri giocatori, prendono un salutare punticino a testa: questa sì, una gara a forte odore di accordo diretto (il capitano biancoceleste Di Canio va addirittura sotto la curva Nord per "assicurare" i suoi supporters che "lui non c'entra col biscotto"). In coda, l’Atalanta è a quota 35, Fiorentina e Brescia a 38, Siena e Chievo a 39, Parma a 40, Bologna e Roma a 41, Lazio, Lecce e Reggina a 42.

    37’ giornata

    E’ il giorno di Lazio-Fiorentina. Arbitra Rosetti, che secondo la Procura di Napoli è esterno al sistema-Moggi. Dunque, nessuna designazione favorevole per i viola. Non è tutto: l’Olimpico diviene il teatro di uno degli errori più evidenti che si siano mai visti in serie A: il mani di Zauri sulla linea. Né Rosetti, né Pisacreta vedono. Per inciso, Di Livio, che è vicino al guardalinee, vede benissimo e alza le mani in segno di protesta, ma Pisacreta resta immobile: è uno degli uomini che la Procura considera appartenenti al sistema Moggi. Perché allora non ha aiutato la Fiorentina? Di più: Giannichedda, che appartiene alla scuderia Gea e che passerà in bianconero al termine della stagione, si mette la mano sul petto, giurando che il compagno ha deviato la palla con la testa. La classifica dei viola è compromessa: Atalanta 35, Fiorentina 39, Siena 40, Bologna, Brescia e Parma 41, Chievo 42, Lazio, Lecce e Reggina 43.

    Ultima giornata

    Alla Fiorentina non basta battere il Brescia. L’arbitro della gara è al di sopra di ogni sospetto: Collina. Dunque, non certo un aiuto per i viola. Si dice che la spinta sia venuta dalla scelta di De Santis per Lecce-Parma (la tesi dell’accusa è che Moggi fosse in grado di indirizzare a proprio favore il sorteggio). Ma quel solo risultato non sarebbe stato sufficiente a garantire la salvezza dei gigliati. Bologna-Sampdoria e Siena-Atalanta erano due gare a rischio per la Fiorentina ed era indispensabile che o il Siena o il Bologna non vincessero: arbitrarono Paparesta e Farina, anch’essi considerati al di fuori del sistema-Moggi. Non certo il modo migliore per tirare fuori dai guai la Fiorentina. C’è di più: nella gara di Lecce, Zeman, uomo al di sopra di ogni sospetto, segue gli ultimi minuti della ripresa dietro la sua panchina, forse indispettito dall’atteggiamento un po’ rinunciatario della sua squadra. La vittoria dei salentini avrebbe spedito in serie B il Parma e salvato comunque la Fiorentina.


    commento:

    La realtà può essere descritta solo attraverso le intercettazioni telefoniche, per di più tuttora incomplete? E se ci si parlasse anche su utenze non controllate dalla magistratura o, meglio ancora, ci si incontrasse? E se si prendessero accordi tramite persone contigue? E ancora: siamo certi che ciò che si dice al telefono sia sempre e solo la verità o che a volte non si millanti per scoprire la reazione dell’interlocutore? Se poi ciò che alcuni hanno detto al telefono non trova riscontro nei dati oggettivi non dovrebbe essere immediato capire l’incongruenza? Infine: si può dar credito alle interpretazioni dei tanti che in questi anni si sono comportati da inappuntabili palafrenieri, salvo poi scoprire la virtù della denuncia abbondantemente fuori tempo massimo? Sembrano domande oziose, ma non lo sono: perché, mettendo nello stesso calderone vittime e carnefici, si nasconde che l’asse che ha portato il calcio allo sfascio è quello tra Juventus e Milan. E che le responsabilità dei dirigenti rossoneri sono altrettanto evidenti, e non meno gravi, di quelle dei loro omologhi bianconeri: e naturalmente non si parla dei profili penali, che riguardano - va da sé - la magistratura, ma della pura descrizione degli eventi del calcio italiano dell’ultimo decennio.

    "Per me Berlusconi era proprio come un parente. La fiducia che aveva in me era pari a quella che io avevo in lui e nella sua famiglia. A Berlusconi ci voglio bene, fino a oggi. E' una persona onesta, scrivetelo" (Vittorio Mangano, boss mafioso del clan Porta Nuova, già "stalliere" nella villa di Arcore e poi condannato per traffico di droga e omicidio, Corriere della sera, 14 luglio 2000)

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