argomenta. io sono fiero di sapere e di saper parlare il dialetto, e spero che le generazioni future continuino a pensarla così.
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"Arriva il mi fratello li e io sulla scala e gli fo , ondoe tu vai?Boh vo...ma sounasega ndoe andava quel popo dimbecille maremma tremota ha visto te....ma nsomma poi se cascato?No.E allora?Fammi anche succede quarcheccosa gao toh" :sneer:
Tratto dal discorso sulle "susine".
io son di Milano, infatti il milanes non si parla, i miei lo parlano io lo ho imparato grazie a loro, pero tra i giovani non si sente proprio -.-
Pero conosco pure il napoletano perchè ho zii e ragazza di napoli :D
a napoli e dintorni non esiste l'italiano.
per dirne una.. " agg pigliat u trammamur "
tram a muro = ascensore
perchè l'80% degli italiani stupra abitualmente la grammatica della nostra bella lingua e di certo le contaminazioni dialettali non aiutano.
Non tanto segno di ignoranza ma di certo parlare in dialetto è una cattiva abitudine, a giuste dosi non fa male, ma non bisogna dimenticarsi che l'italiano dovrebbe essere conosciuto MEGLIO del dialetto, non il contrario.
Poi vabbè, parlare male l'italiano con forte influenza dialettale lo trovo un segno di cafonaggine, al pari del mangiare con i gomiti sul tavolo o al parlare ad alta voce in un luogo pubblico.
omg uppo hador
da me nel varesotto il dialetto è praticamente scomparso...
mio nonno parla dialetto, i miei genitori parlano dialetto con mio nonno ma italiano con tutti gli altri, io parlo italiano con tutti. Idem chiunque della mia età o più giovane.
invece la mia ragazza (vicenza) parla regolarmente dialetto a casa, con gli amic/parenti e colleghi di lavoro stretti... la cosa che mi stupisce e mi perplime è che con le amiche si mandano regolarmente gli sms in vicentino... in pratica è un dramma ogni cambio di cellulare che il T9 è di nuovo da customizzare pesantemente. Di contro c'è da dire che parla perfettamente italiano, solo che viene usato per lo più nelle occasioni "ufficiali".
i miei clienti di mantova fanno lo stesso dei vicentini per quel che ho visto.
Il romano fa cagare
io capisco quasi perfettamente il bergamasco e me la cavo pure a parlarlo anche se molto raramente mi capita di utilizzarlo, e le poche volte che accade è per lo più in famiglia (parenti a clusone ecc. ftw :-P) e tra amici di vecchia data.
Odio il dialetto sardo, lo trovo sgraziato.
Mia nonna non lo insegnò mai a mia madre e la tradizione da lì in poi si è prolungata, e mi va bene così.
Il mio dialetto è l'inglese.
Io ho una casa dalle parti di clusone, vicino ad ardesio.. quando vado su e sento i vecchi parlare ti pare di esser finito in burundi.
Non c'è una parola una che sia uguale all'italiano, è impressionante :|
Btw io capisco perfettamente il brianzolo e di conseguenza il milanese che è similerrimo, in compenso lo parlo malissimo.
In famiglia non si usa, lo usavano i miei nonni che non ci son più oramai.
Tra i giovani si usa pocherrimo, magari qualche affermazione sporadica :O
(sono nuovo della board)
Io sto molto con i miei nonni e con loro parlo SOLO dialetto.
Capita ad alcuni miei amici, che magari nn hanno i genitori di origine bresciana, di storpiare le parole... non nego che la cosa mi dia alquanto fastidio.
Secondo me comunque il dialetto è una forma di altissima cultura popolare... se però si parla anche un perfetto italiano.
P.s.
Peerù = forchetta.
Assicurato.
dio canèla sal parlom!
le la cosa piu' bela tirer i purcoun in dialet perche' le piu' bel!
Wolf vin che' che gh'insegnom quel a chi zuvnas che!
A parte che trovo il dialetto(il mio almeno) una bellissima lingua, io lo parlo tranquillamente con gli amici. Leggevo nn so dove che si stava perdendo con le nuove generazioni il dialetto, per quel che riguarda la mia zona direi di no.
forchetta :p
@per hador:se la metti su questo piano hai ragione,troppa gente parla"italiano" inserendoci parole dialettali o tradotte pari pari dal dialetto uscendo con frasi allucinanti.
Ma sapere il dialetto(separandolo dall'italiano ovviamente..)lo trovo tutt'altro che sintomo di ignoranza,anzi son felice che almeno da me la tradizione va avanti e non è scomparsa come nelle città e in molte altre zone d'italia dove a parlarlo sono solamente i matusalemme
hador mi ha tolto le paroline di bocca.. pero io c'aggiugerei anche il fatto che il dialetto storicamente nasce in tutte quelle regioni, guardacaso proprio di periferia, dove per ovvie ragioni l'istruzione non era granchè come poteva invece esserlo in un grosso centro abitato.
Riguardacaso, a darmi ragione è proprio il fatto che dentro una grossa città (casi a parte come il meridione) l'uso del dialetto è fortemente ridotto, mentre in periferia e nei piccoli centri sparsi nelle campagne/montagne si usa di brutto.
Quindi è evidente che laddove, tempo fa, l'alfabetismo era ridotto, il fenomeno di diffusione del dialetto aumentava.. è una conseguenza diretta.
Per questo ritengo che una grossa difusione dei dialetti parlati, cosa inculcata proprio dalla famiglia oltre che dalla società, implichi un basso livello di istruzione = ignoranza.
Senza aprire inutili polemiche, ho generalizzato parlando dell'intero meridione come caso unico perchè, coi noti problemi che ha avuto di arretratezza ( e qui non voglio mancare di rispetto ma solo citare un dato di fatto) è altrettanto evidente come la propensione a parlare ovunque in dialetto invece che in italiano sia ancora piu diffusa e radicata rispetto ad altre zone d'italia.
Storicamente siamo un paese che anche per quanto riguarda l'alfabetizzazione media della popolazione siamo stati in fondo al trenino europa.. quindi non mi sorprende che da noi esistano ancora cosi tante forme dialettali cosi differenti l'una dall'altra e cosi profondamente diffuse su tutto il territorio...
Per cui in definitiva sostenere che l'uso preferenziale del dialetto alla lingua ufficiale sia sintomo di ignoranza non è proprio una cagata campata in aria....
edit: leggo ora che parlate di tradizione & folklore quando si tira in ballo il dialetto, sono d'accordissimo, ma se, e questo succede molto spesso, si preferisce il dialetto all'italiano, non ci sono scusanti che tengano... è una storpiatura totale, una disintegrazione della grammatica e del lessico, oltre che dell'uso dei verbi che da noi come si sa.. non sono certo facili.
E poi lo ritengo una forma di comunicazione poco appropriata al giorno d'oggi, dove tutti viaggiano ovunque, becchi il tipo che arriva da 200 km e non capisce una sega.
40 anni fa erano pochini quelli che viaggiavano cosi tanto, i forestieri erano cosa rara se vogliamo, adesso non si può proprio dire, ergo vedi di comunicare in modo che tutti capiscano.
ps: e qui via di flame.. ditemi secondo voi quanti che parlano abitualmente il dialetto ti sanno coniugare al primo colpo un fottuto congiuntivo.
da me us parla spess e dialett kè un usenza ca na da less persa
l'è e simbol duna tera e a ne vag urguglios :nod: :nod:
quindi secondo il tuo ragionamento io che nel mio paese parlo quasi sempre dialetto se vado a milano o a roma mi attacco al tram perchè nessuno capisce quello che dico?
o viceversa se qualcuno di milano viene qui noi gli parliamo comunque in dialetto perchè nn siamo in grado di mettere insieme una frase di senso compiuto in italiano?se mi parli dei vecchi di 60 anni ok ma guarda che pure nei nostri paesini abbiam smesso di vestirci con pelli di pecora
ps: un fottuto congiuntivo (certo se mi parli del verbo essere o avere....lol)al primo colpo lo coniuga un professore di lettere e pochi altri,dubito che anche dove si parla solo italiano siano in grado di farlo
Ma cosa cazzo vuol dire?Il dialetto e' cultura popolare. E' la lingua che veniva usata in una particolare zona. Non posso credere che ci sia ancora chi usa l'equazione dialetto=ignoranza. E' ridicolo.
Tu nn riesci a fare distinzione fra chi conosce il dialetto e chi sa parlare solo quello. Ma quelli si chiamano ANALFABETI, non ignoranti.
Il dialetto lo conosco, lo uso in situazioni formali e ne sono fiero. Sono le mie origini.
Sai cos'e' il teatro dialettale?
Dai sei ridicolo, non perdo altro tempo con te.
ps Se per te "azzeccare" un congiuntivo al primo colpo e' difficile, mi sa che i problemi con la lingua italiana li hai tu.
che poi al sud parlano molto dialetto tra ragazzi... qui al nord non lo parlano perchè so piu gli stranieri. Sarebbe bello pero parlare dialetto pure a Milano
facile tirar fuori la cultura popolare quando fa comodo, il confine tra cultura popolare e anacronismo è sottile e spesso soggettivo.
Il dialetto è diretta coseguenza di uno stile di vita paesano (applicabile benissimo anche a una città, vedi napoli) che fa folklore per forza, in quanto anacronistico.
Diciamo che in un mondo i cui le distanze si sono ridotte a ore di viaggio, in cui le informazioni viaggiano alla velocità della luce, dove con l'inglese comunichi con la maggior parte dei cittadini del mondo a me il parlare una lingua paesana puzza di medioevale, il mio modello sono metropoli interculturali (anche senza andare in america, berlino) non borgo mastro al lambro.
Mah veramente più che dei piccoli borghi di paese i dialetti derivano dalla volgarizzazione del latino che non era dato sapere ai meno abbienti. Dai dialetti ricordiamoci che deriva il nostro attuale italiano e di tutte le altre lingue del mondo. C'è poco da disprezzare.
beh dire che dialetto = ignoranza e' sbagliato.
Nei paesi di montagna della mia zona chi parla dialetto sonole persone anziane e, spesso, sono di piu' rispetto ai giovani che, casualmente, non sono li dato che sono andati a studiare a Milano o nelle grandi citta'.Quindi il tutto diventa logico :nod:
Pero' dire che gli ignoranti parlano dialetto e' sbagliatissimo.
solo fino all''85 credo possano capire, il resto vive in un'altro mondo, forse qualche 86 è ok :D
qua non si disprezza, si dice solo che magari è meglio come seconda lingua, non come prima :gha:
Senti, se io ho diverse "vacche" posso considerarmi uno che mantiene viva la cultura popolare?
Cmq, se tutto cio' che e' antico puo' essere ricordato , allora ritengo che il piemontese debba essere tramandato da generazione in generazione :D
Sto pensando al Fiorentino o al "Vero" Romano...a me piacciono assai.
L'unico che proprio non capisco e' il siciliano ma piu' che altro perche' suona male alle mie orecchie.
Del latino hanno tutto altro che no,il latino sta alla base di tutta la dialettica odierna,compresi i dialetti,altro che non hanno un emerito cazzo lol
nessuno dice che debbano essere dimenticati, ma tramandati, al massimo, come lingua SECONDARIA e ben curarsi che l'italiano sia la prima. Fermorestando che "cultura popolare" non vuol dire assolutamente un cazzo.non tutta, lingue anglosassoni con il latino non centrano un cazzo... ma la particolarità del dialetto è spesso e volentieri una grammatica tutta sua, difficilmente riconducibile ad uno schema grammaticale classico. Poi che ha di latino il milanese non lo so :|
o il napoletano :|
I dialetti rispecchiano secoli di cultura popolare e di tradizioni, che non sono solamente i balletti in costume, vanno rispettati in quanto storia dei popoli.
Chiaro che un utilizzo eccessivo-cafonesco è di per se riprovevole in quanto denuncia una povertà di linguaggio ed educazione ma, fortunatamente, i casi sono ben circoscritti. Oltretutto chi lo fa ne paga le conseguenze di par suo.
L'equazione dialetto=ignoranza è troppo semplicistica secondo me.
E cmq rifiuto a priori l'imposizione di un modello evolutivo di linguaggio che considera "anacronistiche" le dialettiche locali, e non parlo solo su scala regionale-paesana.
O volete dirmi che italiano-francese-spagnolo ecc. diventeranno dei dialetti da ripudiare in favore dell'inglese? :p
il dialetto piemontese....http://www.italiadonna.it/public/per.../piemonted.htm