da me us parla spess e dialett kè un usenza ca na da less persa
l'è e simbol duna tera e a ne vag urguglios :nod: :nod:
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da me us parla spess e dialett kè un usenza ca na da less persa
l'è e simbol duna tera e a ne vag urguglios :nod: :nod:
quindi secondo il tuo ragionamento io che nel mio paese parlo quasi sempre dialetto se vado a milano o a roma mi attacco al tram perchè nessuno capisce quello che dico?
o viceversa se qualcuno di milano viene qui noi gli parliamo comunque in dialetto perchè nn siamo in grado di mettere insieme una frase di senso compiuto in italiano?se mi parli dei vecchi di 60 anni ok ma guarda che pure nei nostri paesini abbiam smesso di vestirci con pelli di pecora
ps: un fottuto congiuntivo (certo se mi parli del verbo essere o avere....lol)al primo colpo lo coniuga un professore di lettere e pochi altri,dubito che anche dove si parla solo italiano siano in grado di farlo
Ma cosa cazzo vuol dire?Il dialetto e' cultura popolare. E' la lingua che veniva usata in una particolare zona. Non posso credere che ci sia ancora chi usa l'equazione dialetto=ignoranza. E' ridicolo.
Tu nn riesci a fare distinzione fra chi conosce il dialetto e chi sa parlare solo quello. Ma quelli si chiamano ANALFABETI, non ignoranti.
Il dialetto lo conosco, lo uso in situazioni formali e ne sono fiero. Sono le mie origini.
Sai cos'e' il teatro dialettale?
Dai sei ridicolo, non perdo altro tempo con te.
ps Se per te "azzeccare" un congiuntivo al primo colpo e' difficile, mi sa che i problemi con la lingua italiana li hai tu.
che poi al sud parlano molto dialetto tra ragazzi... qui al nord non lo parlano perchè so piu gli stranieri. Sarebbe bello pero parlare dialetto pure a Milano
facile tirar fuori la cultura popolare quando fa comodo, il confine tra cultura popolare e anacronismo è sottile e spesso soggettivo.
Il dialetto è diretta coseguenza di uno stile di vita paesano (applicabile benissimo anche a una città, vedi napoli) che fa folklore per forza, in quanto anacronistico.
Diciamo che in un mondo i cui le distanze si sono ridotte a ore di viaggio, in cui le informazioni viaggiano alla velocità della luce, dove con l'inglese comunichi con la maggior parte dei cittadini del mondo a me il parlare una lingua paesana puzza di medioevale, il mio modello sono metropoli interculturali (anche senza andare in america, berlino) non borgo mastro al lambro.
Mah veramente più che dei piccoli borghi di paese i dialetti derivano dalla volgarizzazione del latino che non era dato sapere ai meno abbienti. Dai dialetti ricordiamoci che deriva il nostro attuale italiano e di tutte le altre lingue del mondo. C'è poco da disprezzare.
beh dire che dialetto = ignoranza e' sbagliato.
Nei paesi di montagna della mia zona chi parla dialetto sonole persone anziane e, spesso, sono di piu' rispetto ai giovani che, casualmente, non sono li dato che sono andati a studiare a Milano o nelle grandi citta'.Quindi il tutto diventa logico :nod:
Pero' dire che gli ignoranti parlano dialetto e' sbagliatissimo.
solo fino all''85 credo possano capire, il resto vive in un'altro mondo, forse qualche 86 è ok :D
qua non si disprezza, si dice solo che magari è meglio come seconda lingua, non come prima :gha:
Senti, se io ho diverse "vacche" posso considerarmi uno che mantiene viva la cultura popolare?
Cmq, se tutto cio' che e' antico puo' essere ricordato , allora ritengo che il piemontese debba essere tramandato da generazione in generazione :D
Sto pensando al Fiorentino o al "Vero" Romano...a me piacciono assai.
L'unico che proprio non capisco e' il siciliano ma piu' che altro perche' suona male alle mie orecchie.