Bortas, posso assicurarti che è come ha detto Solfa, non ci sono assolutamente controlli per molti negozi/attività di stranieri, tanto che qualche mese fa c'era stata una manifestazione in centro per far smuovere il culo ai ghisa (= i vigili) per andare a controllare (e quindi fare multe) anche ai vari cinesi/kebabbari che sono aperti 24/7.
La gente si è anche un po' rotta le palle di vedere che ci sono "zone franche" o peggio ancora "esercenti franchi" (passami il termine) solo perchè è più facile per il comune andare a battere cassa dal negozietto dello sciuro in centro che andare in Viale Padova dove davvero una volante non basta e devi andarci con un esercito.
Il problema principale è: le leggi ci sono? Si, ci sono già regolamentazioni per i locali di ristoro. Ci sono dei controlli COSTANTI E A TAPPETO (non cagate a periodi per l'onda del momento)? No.
E allora che fanno questi FURBONI della regione? Se ne escono con una cagata colossale come questa ordinanza che davvero non ha un minimo di senso dicendo che "ehhh regolamenterà i kebabbari bla bli blu" per cavalcare questo risentimento di cui parlavo sopra, senza capire (e qui mi incazzo, porca miseria, perchè ci sono dei decerebrati al potere) che ovviamente a smenarci saranno anche quegli italiani per cui loro tanto blaterano (ma un bambino con i genitori non può mangiarsi un cavolo di gelato fuori dalla gelateria? Ma siamo fuori?).
Guarda che, sinceramente, per come la vedo io questo stereotipo del milanese razzista ce l'avete solamente voi che non ci vivete

Milano è una città multietnica e molto tollerante poichè ha vissuto molti flussi migratori, dai meridionali degli anni 60/70, ai primi "neghèr" degli anni 80 fino al flusso enorme degli ultimi anni, senza contare che da sempre è stata casa per moltissimi studenti o lavoratori provenienti da tutt'Italia e dall'estero.
Diverso il discorso è nella Brianza o in generale nei paesini, come giustamente ha già detto Necker, ma quello succede ovunque, il paesino è sinonimo di chiusura ovunque.