Lenta,la pioggia riga i vetri appannati dalla vecchiaia.I cardini gridano di ruggine quando le porte cedono alla nostra mano.Nell’aria acida,il sapore dei cucchiai d’argento si mischia al disinfettante.
Ci svestiamo,ci scrolliamo di dosso l’inverno che è là fuori e un tepore appena percettibile ci porta via l’umido dalle ossa.Percorriamo corridoi luminosi di neon;migliaia di bivi,curve e giravolte,che poi,lo sappiamo,sarebbero un’unica dritta strada,se ci voltassimo.Arriviamo a una porta con due occhi di vetro,che nasconde una stanza candida.Là dentro ci aspetta un uomo magro,con il camice bianco pezzato di vecchie macchie dimenticate,e le mani sotto al bancone.Afferra qualcosa e ce lo mostra.E’ cupo e rossiccio,forse quasi nero.Lui, con il volto stretto e sottili occhialetti d’acciaio,lo appoggia su una grande bilancia da macellaio.La lancetta impazzisce.
Qui si perdono tutti i tuoi livori.Gli insulti,gli schiaffi,dati e presi,e il fegato gonfia di bile.Il tuo fegato è enorme
Lo getta via.E cerca,là sotto,qualcos’altro.Una sacchetta scura,una piccola cornamusa per pervertiti,si sgonfia,si affloscia su se stessa e si spalma sul piatto.
Nello stomaco alloggiano le tue paure.Volano via,alla fine,ma ormai lo hanno stirato e stremato
Lo solleva e lo tende di fronte a sé come un velo scuro.Vediamo in trasparenza il suo volto serio.E’ tempo per qualcos’altro.
Qui stavano tutti i tuoi sogni,vecchi e fossilizzati
Un cervello duro come pietra sbatte sulla bilancia e la fa vibrare.La lancetta vortica.Poi tutto si crepa e si sbriciola,e rimane un mucchio di cenere.
Qui
Sospiriamo:il nostro piccolo cuore
I ricordi e gli affetti, fragranti di pesco in fiore fino alla nausea
L’odore ci stordisce.
Come mille altre droghe,avvelenano
Cosa ancora?Di cos’altro dovremmo vergognarci?Solleva da sotto al bancone una bilancina da gioielliere,e sentiamo freddo e paura.Sfila dal taschino una piuma bianca e la appoggia su uno dei piatti,che scende frettoloso.Le sue mani cercano ancora là sotto,per l’ultima volta.
Qui
Questo non lo riconosciamo
ciò che è più importante,sempre dimenticato
Una ghiandola traslucida e vitrea,irriconoscibile,si adagia sul piatto e comincia la sua lotta contro la piuma.Non respiriamo più,ansiosi.Come avevamo potuto dimenticarla?