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Rob
1.La Repubblica italiana riconosce alla Chiesa cattolica la piena libertà di svolgere la sua missione pastorale, educativa e caritativa, di evangelizzazione e di santificazione. In particolare è assicurata alla Chiesa la libertà di organizzazione, di pubblico esercizio del culto, di esercizio del magistero e del ministero spirituale nonché della giurisdizione in materia ecclesiastica.
2. È ugualmente assicurata la reciproca libertà di comunicazione e di corrispondenza fra la Santa Sede, la Conferenza Episcopale Italiana, le Conferenze episcopali regionali, i Vescovi, il clero e i fedeli, così come la libertà di pubblicazione e diffusione degli atti e documenti relativi alla missione della Chiesa.
3. È garantita ai cattolici e alle loro associazioni e organizzazioni la piena libertà di riunione e di manifestazione del pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. 4. La Repubblica italiana riconosce il particolare significato che Roma, sede vescovile del Sommo Pontefice, ha per la cattolicità.
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E allora? Intanto la "scomunica" deve essere emessa, non ipotizzata da te e tantomeno dai giornalisti, in secondo luogo come (giustamente) non deve essere determinata una legge "con la forza" (già una cazzata questa, saremmo in una dittatura) nemmeno devi tu negare la possibilità di affermare le proprie convinzioni, dettate esse da credo religioso o assoluta fiducia nel papa e nella chiesa.
se in parlamento avranno il 50%+1 suki, fine della storia